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lunedì 26 dicembre 2011

IL MIO PRIMO NATALE..

Cosa sia stata tutta l'agitazione di questi giorni non so dire bene.
Lo chiamano "Natale". Io so che un bel giorno in casa è comparso un albero con un sacco di lucine e palle colorate e nastri dorati... E' bellissimo da guardare quando sono tranquilla dopo aver poppato.
Comunque la giornata è cominciata come tutte le altre.
Mi sono svegliata attaccata a mamma, che poi mi ha avvicinato a papà per potersi rigirare un po' nel letto. Sono stata cambiata e poi mamma mi ha messo un bellissimo vestitino a scacchi rossi con una calzamaglia bianca. Devo ammettere che è meno comodo delle mie solite tutine, ma mi sentivo proprio carina. Poi è successo qualcos'altro di strano: mamma e papà si sono fatti belli tutti e due, mamma si è addirittura messa del colore in faccia che le faceva sembrare gli occhi più grandi. Di solito il mattino ce la prendiamo più calma ma, come dicevo, si sentiva che c'era qualcosa di particolare nell'aria!
Ad un certo punto, ecco suonare il citofono: sono arrivati i nonni e la zia C! Come mai? non vengono mai di mattina e soprattutto tutti e tre assieme!
E sono pieni di sacchetti: la nonna ha cominciato a coprire il tavolo con pacchetti colorati di tutte le forme. Mamma ha fatto il the per tutti e ha cominciato ad aprire i pacchetti e quasi tutti erano vestitini o giocattoli per me! Che bello!
Dopo aver aperto tanti tanti pacchetti i nonni e la zia sono andati via e noi siamo partiti per andare da un'altra zia.
Io avevo tanto sonno e non ho sentito quando siamo arrivati, ma mi sono svegliata con tutti attorno a me.
Mamma mi ha dato tanto da mangiare e mi sa che ho fatto mangiare poco lei, ma quando la fame chiama è difficile trattenersi!
La zia era così contenta di potermi tenere un po' in braccio e di potermi cullare: io ammetto di essere un po' capricciosa perchè ogni volta che si fermava un secondo cominciavo a piangere. Anche la nonna mi ha tenuta in braccio però per poco perchè poi avevo veramente bisogno di essere cambiata.
Quando siamo tornati a casa ero così stanca che non sono riuscita a prendere sonno finchè mamma e papà mi hanno fatto il bagnetto, che mi ha un po' rilassata.
Non sono nemmeno andata a salutare gli altri zii, che mi aspettavano, perchè un'intera giornata in giro per me è ancora troppo. Insomma, Natale per me è stato stare con i parenti e avere tante tante coccole, anche se quelle che mi piacciono di più sono sempre quelle di mamma e papà.
Buone Feste a tutti i bambini come me!

mercoledì 21 dicembre 2011

PROGRESSI (E REGRESSI) QUOTIDIANI

Una delle tante cose meravigliose dell'avere un neonato in casa è la sorpresa quotidiana di quello che farà di nuovo quel giorno.
Ieri Violante ha cominciato a fare le linguacce
Oggi ha dato nella sua prima, brevissima, risata
Posso solo immaginare nella mia più sfrenata fantasia cosa farà domani.
Sento che, così come lei progredisce, io regredisco. Il mio linguaggio si impoverisce, arricchendosi di aaaa e ooo allungate, i miei profumi sono sostituiti da sentore di latte, il massimo divertimento a livello quotidiano è quello di andare su un sito dedicato ai bambini per vedere, cartolina alla mano, se posso aver vinto una fornitura annuale di pannolini!

Ricordo un aperitivo con S. Il suo bambino avrà avuto 7/8 mesi e l'aveva portato con lei, io ero incinta di tre o quattro mesi, e con noi due c'erano altri due ex compagni di liceo (uno dei quali attualmente "incinto", con buona pace del decremento delle nascite - visto che anche S. attende nuovamente!). Dopo qualche minuto di conversazione lei si incastra e si scusa con noi perchè l'unico interlocutore quotidiano che aveva era suo figlio e aveva perso l'abitudine di parlare con adulti e come un'adulta.
E' così, e quando non si parla CON i nostri Nani si parla comunque di LORO. Di quanto sono cresciuti, dei versetti che fanno, di quanto dormono- SE dormono - di quanto mangiano, di quanto piangono e di come fare a farli smettere...
Ammettiamolo: l'universo di noi mamme ha i confini dalla sua culla al suo fasciatoio, dal suo rigurgito al suo vestitino nuovo, dal verso nuovo alla manina che si stringe attorno al nostro dito. E ci va benissimo così per la stragrande maggioranza del tempo.
La mia Nana è la mia versione purificata fusa con la versione purificata di G. Non c'è nulla di sbagliato in lei, può diventare qualunque tipo di persona, potrà seguire qualsiasi inclinazione, può essere dotata di qualsiasi talento. Speriamo solo di avere l'abilità e la fortuna di vedere questi talenti, di rispettare le sue inclinazioni e di non caricarla dei nostri sbagli.

PS: G. è appena tornato vittorioso (per pochissimo, Violante ha già ricominciato a chiamare dal lettino) dalla camera da letto, annunciando di aver trovato una nuova tattica per farla dormire, per non farla piangere mentre la si mette giù: rimbambirla di parole e portarla un po' in giro già in posizione sdraiata in modo che non possa registrare il cambio di posizione. Ma, mi ha detto, sveglia com'è domani questa tattica sarà già vecchia: è come un antivirus che, uscito sul mercato, è già vecchio rispetto ai virus diffusi dagli hacker!!

martedì 20 dicembre 2011

EASY: PARTE SECONDA.

Mia figlia non ne vuole sapere. Questo è.
Oggi ho passato un'ora china sulla culla a parlarle, rassicurarla, cantarle una nenia... ma niente! La Nana gareggiava con le sirene di una camionetta dei vigili del fuoco. La prendevo in braccio, smetteva. La posavo nel lettino, urlava.
E in braccio mi guardava con questi occhietti che diventavano sempre più rossi e pesti per via delle lacrime e della stanchezza... Ha ceduto alla fine, ma avrebbe ceduto un troll!
Due ore di pace seguite da un intero pomeriggio di microsonnellini da 5 massimo 10 minuti, intervallati da micropoppate in cui si riaddormentava, con buona pace dell'abitudine ad addormentarsi nel lettino!
E' dura ragazzi!

domenica 18 dicembre 2011

EASY? MICA TANTO!

Ok, non sono mai stata una che cercava risposte nei manuali. Avete presente "Sii la tua fortuna" - "Il sesso in sei mosse" - "Come svolgere il colloquio di lavoro perfetto" (i titoli li ho inventati ora di sana pianta. Chiedo scusa se per puro caso corrispondono a qualche reale manuale)?
Dopo quasi cinque settimane di convivenza con la Nana Scatenata però, sono disposta anche a provare questa strada. Non perchè Violante faccia qualcosa di poi così strano, l'unica cosa che sta diventando un cruccio è che si addormenta solo in braccio, quando non proprio attaccata al seno, e se si prova a lasciarla nel lettino dopo cinque minuti ci troviamo di fronte a un pianto forsennato.
Di questo passo, non riusciremo a riavere il lettone tutto per noi nemmeno fra un anno, per non parlare del fatto che non si riesce a mangiare, a rifare il letto, a fare proprio niente. Questo stesso pezzo ho dovuto scriverlo in molte tranche, alcune delle quali con la bimba al collo. Insomma, da qualche parte bisogna cominciare a rompere questo circolo vizioso. Ed ecco che allora, visitando la libreria del mio amico Edoardo (non perchè è amico mio ma è proprio bella ed accogliente e fornitissima su rimedi naturali, religioni, puericultura, esoterismo etc etc. Fateci un giro! http://www.arethusasnc.com/comunicato.asp?IDComunicato=253) incappo in un titolo piuttosto noto che G aveva trovato in internet qualche giorno fa: "Il linguaggio segreto dei neonati" e mi dico "vabbhè, proviamo".
Sono appena all'inizio del libro ma ho capito che si basa essenzialmente sul metodo EASY - il quale prevede la rotazione regolare e ordinata fra i bisogni del neonato creando una routine che è rassicurante per lui (e per i genitori) perchè divide la giornata in momenti prevedibili che il neonato riconosce presto.
L'acronimo sta per:
  • E-Eating. Il nutrimento è bisogno primario del neonato ed impiega dai 25 ai 40 minuti ogni due ore e mezza/ tre ore.
  • A-Activity. Come attività, si intende il tempo del cambio, il tempo sul fasciatoio, nella vaschetta da bagno, nel lettino sveglio a far versetti o sulla sdraietta a guardarsi attorno. 45 minuti compresi il cambio di pannolini e di vestitini e, una volta al giorno, il bagnetto
  • S-Sleep. Tutti i bambini hanno bisogno di addormentarsi da soli e nel loro lettino. 15 minuti per addormentarsi e pisolini di mezz'ora - un'ora con tendenza all'allungamento dei periodi
  • Y-You. E' il tempo per noi, da "rubare" quando il neonato dorme, dedicato al riposo, alla rigenerazione e alle incombenze. In particolare, nelle prime sei settimane dopo il parto, la madre ha bisogno di tempo per riprendersi dalla gravidanza e dal parto. Se si trascura questo bisogno fondamentale, lo si paga più avanti.
Ecco. Questo è il metodo EASY. E' così facile, easy, per l'appunto, da leggere. E allora proviamo? Proviamo!. Allattiamo, e su questo punto la Nana non ha alcuna difficoltà. La sveglio quando chiude gli occhi e la tengo sveglia per mezz'ora abbondante dopo nella speranza che si stanchi.. la porto nel lettino, ciuccio alla mano, luce soffusa, una fiaba improvvisata che prevede una Violante nei panni di una Biancaneve che però trova la casetta dei sette nani che sono sette bambini che si nutrono di arrosto al marzapane, alimento che hanno a disposizione in abbondanza perchè è di quello che è fatta la casetta... lei ascolta... sembra la strada giusta e sono motivata a non mollare.
Poi, senza motivo (almeno per quel che ne capisco io) e a metà fiaba, comincia il pianto forte, furibondo, con le lacrime che Violante produce in abbondanza dal primo giorno di vita (è una rarità dicono. E' straziante, dico io). Ma me lo aspettavo e sono armata di buona volontà. E dai e dai socchiude addirittura gli occhi dandomi l'illusione di essere in dirittura d'arrivo; ma, senza preavviso, spalanca gli occhi e da allora non c'è più pace.
Non dorme, non ne ha intenzione, piange e io con lei, finchè faccio intervenire G perchè mi sento molto fragile. Da allora il ciclo Easy va a farsi benedire, la bimba gioca sulla sdraietta, poi l'allatto, ma poco, poi decidiamo di farle il bagnetto e allora lei, dispettosamente, si addormenta e rimane nel lettino per una mezz'ora.
Che dire: Violante 1 mamma 0. Ma mamma ha tempo, volontà e pazienza. La mia Nana, che lo voglia o no, dormirà presto nel suo lettino.

venerdì 16 dicembre 2011

IO, MAMMA CATTIVISSIMA

Ebbene si, appartengo alla vasta schiera delle lettrici di Vanity Fair: la cosa simpatica è che il "vizio" di presentarmi ogni mercoledì in edicola ad acquistare l'unica rivista femminile che mi abbia mai conquistata è colpa di un uomo, il mio compagno.
Così adesso lui può fare come molti uomini, che la leggono "solo perchè gira in casa", e possibilmente di nascosto.
Ma sto divagando.
Da qualche settimana, nella rubrica di "aiuto psicologico" c'è una diatriba in corso sulle mamme cattivissime che cercano l'aiuto di madri o di nonne o di baby sitter per compiere il più grave dei delitti: dedicarsi un po' a se stesse.
Che non significa dimenticare l'amato bene, ma magari andare in piscina due ore a settimana o, peggio che andar di notte, dal parrucchiere una volta al mese. Ho sempre sostenuto che le peggiori nemiche delle donne siano proprio le donne, e a leggere quanto pubblicato su questa pagina che proprio ora ho sotto gli occhi mi viene da pensare di avere ragione. C'è chi sostiene che "i figli crescono in un lampo; il tempo per lo shopping, per il lavoro ci sarà sempre", chi si sente in colpa per aver accettato un lavoro non vicinissimo a casa, chi si fa carico anche delle colpe di un matrimonio fallito come se dipendesse unicamente da ella stessa. Io ho una nanetta meravigliosa da esattamente un mese: è stupefacente, è tenera, è ogni giorno sempre più parte di me e di suo padre, è una sorpresa continua.
Ma è inutile negarlo: è un vampiro di energie! Quando passa la notte attaccata al mio fianco nella speranza di poter raggiungere sempre il capezzolo, mi riempie l'anima. Quando però la luce del giorno penetra in camera non ho nessuna remora a farla avvicinare a G., a girare le spalle e a godermi un'oretta di sonno FISICAMENTE DA SOLA!
La verità a cui nessuno ti prepara è che passi dall'essere indipendente, con la tua macchina, le tue scarpe, anche quando hai la pancia grande come un pallone da basket, ad essere totalmente dipendente. Non è vero che i figli sono nostri, siamo noi, i genitori, ad essere di loro proprietà!
Sono innamorata alla follia di mia figlia, ma so già che, per i primi suoi tempi dovrò giustificare ogni ritaglio di tempo non dedicato a lei, che sarà giustificato se la lascio per fare la spesa, per esempio, ma che andrò incontro a critiche se per caso vorrò iscrivermi a un corso di danza, se mi tirerò il latte per il piacere di bermi un buon bicchiere di vino rosso (non ricordo nemmeno più che sapore abbia) magari seguito da una vodka e mezza sigaretta in modo che il latte che berrà dal mio seno sia sufficientemente depurato.
Per non parlare del lavoro, delle uscite con le amiche, di un buon cinema serale. Fa tutto parte di quel mondo che ora ho messo da parte e dimenticato ma che tornerà a farsi vivo, e credo anche presto. Già ora, già oggi ho detto a G "guarda che se non esco rischio di impazzire"... perchè è così.. la casa diventa una prigione nella quale ti riduci a trascinarti in ciabatte fino a quando, la sera, crolli dal sonno ad orari in cui nemmeno i bambini di prima elementare sbadigliano! Sono una mamma cattivissima, voglio esserlo! Voglio essere una madre presente, ma che si ricorda di essere anche una persona, una donna, che mette i tacchi, che si trucca, che si concede un aperitivo. E questo, forse, anche e proprio per il bene di mia figlia, che non vorrò mai accusare, nemmeno nell'intimo inconfessabile, di avermi privato della libertà e dell'individualità.

IL MIO PRIMO COMPLEMESE!

Mannaggia come passa il tempo... è già un mese che ho fatto cucù!! E hanno un bel dire che i neonati piangono dormono mangiano e fanno pupù... Ho fatto un sacco di altre cose!!
In questo mese ho perso il moncherino del mio ombelico ed è stata una liberazione! Intanto vuol dire non dover più portare la rete elastica dalla vita fino alle spalle, poi non dover più subire ogni mattina la disinfezione, ma, soprattutto, che si può fare il bagnetto!!
Finalmente! Un bel bagnetto caldo con il pesce rosa che misura la temperatura e la spugnetta morbida che mi passa mamma su tutto il corpo e l'asciugamano messo a riscaldare sul calorifero!!
Ci divertiamo tutti un sacco quando c'è da fare il bagnetto; solo le due zie ancora non hanno partecipato!
Sono stata visitata tantissime volte: dall'ostetrica, dall'infermiera pediatrica, dalla pediatra e tutti a dirmi la stessa cosa: "ma quanti capelli che ha questa bimba!!". Sono cappellona dalla nascita anche se secondo me adesso sono un po' più chiari che quando sono nata. In questo mese sono anche cresciuta molto: adesso peso 3 chili 750 gr. E' perchè il latte della mia mamma è buonissimo e allora mi piace mangiarne molto! Ci sono giorni in cui nemmeno io so cos'ho, però riesco a dormire molto poco anche quando mi sento stanchissima: ho fatto togliere a mamma il culletto, che proprio non mi piaceva.
Mamma è stata così tanto contenta una delle pochissime volte in cui ho dormito nel culletto che mi ha anche fatto una foto! Preferisco dormire sul materasso vero del lettino e solo di giorno: di notte voglio stare solo in mezzo a mamma e papà.
Ieri per la prima volta sono anche uscita sola con mamma per molte ore: mi ha portato in giro e quando ho avuto bisogno di un cambio e di un po' di pappa mi ha fatto scoprire i baby-pit-stop! Come quelli di Formula 1, solo che imvece di andare veloci veloci ci si può fermare tutto il tempo che serve! E' una cosa geniale secondo me! http://www.babypitstop.it/
Anzi, se avete un negozio diventate anche voi un baby-pit-stop, che non è bello non sapere dove fare la pappa se si è in giro e fa tanto freddo! Che vi costa? Siamo piccoli, carini, e al limite vi lasciamo come ricordino un pannolino da buttare: che sarà mai?

lunedì 5 dicembre 2011

LA STANCHEZZA, QUELLA VERA

Non puoi sapere fino in fondo cosa sia la stanchezza, quella estrema e vera, se non sei donna e non hai un figlio neonato. O meglio, io di sicuro prima di Violante non la conoscevo. Conoscevo la stanchezza da privazione di sonno, ma perchè me l'ero voluta io, per notti brave, per sfacchinate di studio all'ultimo momento o per isolati casi di insonnia, e comunque il giorno successivo si poteva recuperare.

Invece ora la stanchezza è semplicemente una compagna di viaggio, assieme al mal di testa che si manifesta attorno alle sei di sera e che sparirebbe con una buona dormita.
La notte passa fra poppate, cambi e saltuari pisolini e lo stesso dicasi di giorno, ma senza pisolini e con invece le faccende di casa da sbrigare, anche se sono molto aiutata in questo periodo.
Il guaio è che negli ultimi giorni Violante non vuole essere lasciata nella carrozzina, tantomeno nel lettino, a meno che non sia totalmente vinta dalla stanchezza e dal sonno.
Così alla stanchezza da poco sonno si aggiungono tensioni al collo e alle spalle (e sia benedetto il cuscino da allattamento!), male alle braccia e alla schiena, per non parlare della privazione delle energie quando la piccola decide di non fare una poppata, ma 7/8 piccoli spuntini che nè la saziano nè la sfiancano.

G. condivide la stanchezza con me e si dà da fare tutto il giorno anche lui. Però (ed è giusto così), di tanto in tanto può uscire, prendere un po' d'aria, vedere gli amici, e la notte dorme in maniera più continua.
Dicono che fisicamente dopo i primi 40 giorni si migliori, che i bimbi comincino a dilazionare le poppate, anche se di poco, e a regolarizzare i ritmi di sonno-veglia!
Probabilmente passerò per una madre degenere come minimo... la verità è che adoro quel frugoletto (che oggi, abbiamo verificato, ha preso quasi sei etti in nemmeno tre settimane di vita!), mi commuove, è parte di me, mi diverto con lei, mi intenerisce. La amo alla follia.
Ma, ragazzi, mi sfianca totalmente!
C'è un trucco però: basta metterla sul fasciatoio o prenderla in braccio in un momento in cui è tranquilla, e aspettare un versetto, un sorriso, un minimo di interazione che comincia ad esserci e la stanchezza scivola via. Scompare miracolosamente e per un po' non me la sento più addosso, sostituita da allegria e tenerezza.
E, accidenti, siamo solo all'inizio!

01 - 12 - 2011

Questa mattina presto, verso le 6, Violante mi ha fatto un magnifico regalo: dopo essersi addormentata poco dopo mezzanotte, ha fatto tirata unica. Vengo svegliata da un rumore di suzione molto forte; nella penombra vedo gli occhi spalancati della mia piccola (ebbene si, sono una di quelle madri che tiene - almeno in questo primo periodo - la figlia a dormire nel lettone!) che mi guardano mentre si succhia, e forte, il pollice.

Sono intenerita ed inorgoglita allo stesso tempo. Per quanto fosse presto, infatti, mi sono ricordata di un'informazione passata in uno dei due incontri sull'allattamento fatti nel mio consultorio di zona (che ha ricevuto il titolo di "consultorio amico del bambino" proprio grazie ai corsi sull'allattamento) nelle ultime settimane di gravidanza: il dito in bocca è un sostitutivo del capezzolo nella sua funzione consolatoria. E' un progresso perchè manifesta un primo grado di indipendenza!

Oggi è stato anche il giorno dell'incontro con la pediatra che ci ha assegnato la ASL: la dottoressa P. L'assegnazione è stata fatta completamente "al buio" - tranne che per la vicinanza a casa - e quindi valutavamo già l'idea di cercare un pediatra privato.
Invece devo dire che ci ha molto favorevolmente colpito, con i suoi modi di fare con Violante, con le informazioni passate a proposito di come gestire questa "nuova presenza" in casa. Alcuni consigli, effettivamente, facevano capo semplicemente al buon senso (come, per esempio, di evitare i luoghi affollati perchè in questo periodo il suo sistema immunitario non è ancora formato completamente, oltre al fatto che cominciano a circolare i primi virus invernali), altri (come il modo più corretto per medicare il moncone di cordone ombelicale che a tuttoggi non è ancora caduto - medicando a fondo con alcool etilico, ricoprendo poi con una garza asciutta che andrà cosparsa di arnica in polvere) di cui faremo tesoro.

Tutto sommato, non è detto che a questo punto ci cercheremo una pediatra privata!

BASTA METTERLO IN PADELLA: POLLO AL CURRY E YOGHURT

Il tempo si sta rivelando il bene più prezioso e più raro in questo periodo. E, fra le incombenze, rinane comunque l'esigenza di mangiare e, se possibile bene.
Quindi, mi sono inventata (o almeno, io non l'ho presa da nessun ricettario) l'ennesima ricetta facile facile ma molto gustosa.

Ingredienti per due:
1 pollo (meglio se ruspante) tangliato a pezzi - 1 vasetto di yoghurt bianco magro - curry - aglio - olio - sale - pepe.

Preparazione:
far soffriggere in poco olio (il pollo rilascerà il suo grasso) due spicchi d'aglio. Far rosolare il pollo da entrambi i lati.
Spolverare generosamente ambo i lati con il curry. Quando il curry si sarà fissato alla pelle, aggiungere un vasetto di yoghurt, mescolare, salare ed abbassare il fuoco. Coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco lento per circa 35 minuti, rigirando di tanto in tanto il pollo senza bucarlo (meglio usare una pinza o un cucchiaio piuttosto che una forchetta).
La carne risulterà così morbida e saporita, da servire molto calda.
Ottimo piatto accompagnato con patate, piselli o una semplice insalata.

martedì 29 novembre 2011

Il momento tanto atteso...

16 NOVEMBRE:
alle 9.32, dopo una 24 h abbastanza dura, è finalmente nata Violante. Peso 3 kg 45 gr, lunga 49,5 cm, sana e bella! Un cucciolo per cui tutti abbiamo perso la testa.
Mezzanotte. L'ora delle streghe, dei fantasmi e delle contrazioni. Proprio così: se avessi dovuto scommettere, avrei puntato sul fatto che i dsolori sarebbero cominciati di notte.
E infatti, la notte tra il 14 e il 15, verso le 23, sento la prima, inconfondibile, contrazione. Erano giorni che sentivo "cose" e Giuseppe diceva "vedrai che quando cominceranno non avrai dubbi se saranno cominciate o no". Aveva ragione.
Passiamo l'intera notte a dormire ad intervalli di 10/12 minuti, quelli che passano fra un dolore e l'altro; il giorno passa più o meno nella stessa maniera. Niente di drammatico, per carità, ma ha contribuito non poco a svuotarmi di energie.
Alle 23,30 del 15 cominciano le contrazioni più serie e alle due di notte, ormai, sono ravvicinate di cinque minuti in 5 minuti. Senza seguire le indicazioni programmate da mesi, ci vestiamo direttamente; niente bagno caldo rilassante di 3/4 d'ora, niente attesa di un paio d'ore prima di partire da casa. Si va e basta, a bordo di un taxi con un conducente visibilmente terrorizzato che gli partorissi e bordo!
Al pronto soccorso veniamo accolti da personale molto gentile che ci accompagna al settimo piano.
In sala monitoraggio, la prima sorpresa che mi fa dimenticare per qualche istante il dolore: alle 4 si rompono le acque ed è veramente una cascata. Lo faccio dire da Giuse alle ostetriche e, ovviamente, questo porta subito buone notizie: le contrazioni progrediranno molto in fretta!

No, è che uno dice "ok, riprendo più tardi" e finisce che il "più tardi" è 13 giorni dopo!
Questa creatura chiama attenzioni in ogni momento della giornata, prosciugando ogni riserva di energia.
Ma riprendiamo, senzaa volerne fare un racconto didascalico, la mia fortuna è stata che alle 8 del mattino, in concomitanza con quando ho sentito la voglia di spingere, c'è stato il cambio turno ed è entrata in sala una ostetrica molto esperta e, a suo modo, molto dura.
Ricordo di aver pensato di aver esaurito ogni singola energia e lei mi diceva che stavo spingendo di gola e non di... ehm insomma spingevo troppo in alto. Io volevo urlarle che ero troppo stanca, che soffrivo troppo e, insomma, lei che poteva saperne di quello che stavo passando? Quella che facevo invece era ringhiare, letteralmente, e spingere, oltre ogni mia previsione.
Quanto l'ho odiata. Mai provato per nessuno quella sensazione di odio bruciante; solo dopo, ovviamente, ho saputo che Violante era girata male, che aveva il cordone attorno al collo e il braccio girato male.
Quella santa donna ha fatto tutto quello che poteva perchè Violante venisse al mondo senza problemi, nonostante quella piagnucolosa di sua madre.
Ed eccola uscire finalmente, reclamare a pieni polmoni il suo posto nel mondo. E farci immediatamente suoi!

domenica 27 novembre 2011

E finalmente... eccomi!

Ciao a tutti!
Finalmente mi presento: mi chiamo Violante e sono arrivata 11 giorni fa, il 16 novembre alle nove e 32 di mattina: pesavo poco più di 3 chili ed ero lunga un po' meno di 50 cm.

Mi sarebbe piaciuto presentarmi prima ma qui a casa c'è sempre tanto da fare: la pappa quando mi sveglio, poi la mamma e il papà mi cambiano, poi mi faccio fare un po' di coccole, poi arriva sempre qualcuno che mi vuole salutare e insomma non riesco mai a trovare del tempo per me!
L'altro ieri sono andata a salutare l'ostetrica che ha fatto il corso preparto alla mia mamma: dice che cresco bene, che non ho avuto il calo fisiologico quasi per niente perchè alla mamma è arrivato tanto latte e a me piace tanto! Mi ha pesato, ha guardato se mangiavo bene, ha visitato la mamma e ci ha invitato a un corso a gennaio che si chiama "coccoliamoci insieme". A me piacciono tanto le coccole, quindi quasi quasi chiedo se possiamo farlo!
Tutti i giorni mi accorgo di qualcosa di nuovo: ho scoperto le mie manine e giusto ieri che con quelle posso afferrare i capelli di mamma: sono morbidi! Ho scoperto che per addormentarmi mi piace tanto se papà mi tiene a pancia in giù, oppure se mi canta una canzone che fa "e con le mani amore, per le mani ti prenderò... e senza dire parole...." e non me la ricordo, però mi piace tanto!
Mamma e papà dicono che sono una bimba buona e sveglia, anche se stanotte non avevo proprio voglia di dormire e allora ho fatto dormire poco anche mamma. Ma non è colpa mia! E' che stanotte preferivo fare tanta pappa e non mi veniva proprio sonno.
Anzi credo che dovrò recuperare un po', quasi quasi vado a farmi un pisolino.
Ciao a tutti, Violante.

venerdì 11 novembre 2011

A COSA SERVONO (PER DAVVERO!) 40 SETTIMANE

Alla 14° settimana gli organi facciali sono correttamente posizionati
Alla 16° settimana i genitali esterni sono visibili
Alla 20° settimana i padiglioni auricolari sono formati e il feto sente i rumori del mondo esterno
Alla 21° settimana anche labbra e lingua sono complete
Alla 28° settimana sono visibili persino le unghie delle mani
Alla 32° settimana le narici sono ben formate
Alla 34° settimana cervello e sistema nervoso sono completamente sviluppati
Alla 36° settimana il 97% dei neonati non ha difficoltà a respirare in ambiente esterno, in caso di nascita.
Ma fino alla 40° di uscire non se ne parla. Perchè?
Eppure in queste settimane non fa null'altro che prendere peso, che farlo prendere a me, che muoversi sempre meno perchè (giustamente) non ha spazio.
In queste settimane quello che accade è un intensificarsi di messaggi e telefonate "alloooooraaaa?? quando nasceeeee??".. e che ne sooooooo??? mò glielo chiedooooo
In queste settimane quello che accade è un aumento allucinante del mal di schiena, l'impossibilità ad allacciarsi le scarpe da sola, l'allarme ogni volta che c'è un dolorino strano, lo sviluppo di un'andatura a papera sempre più marcata, l'insonnia.
E lei niente. Pacifica, coi suoi calcetti, sta lì.
Che oggi mezzo mondo sia in panico perchè è l'11/11/11, che guarda caso coincide con la sua scadenza, non le importa proprio nulla. Non esce, non ne ha intenzione, non ha nemmeno cominciato a manifestare una contrazione seria.
E non è mica solo lei: più di metà del mio corso preparto, se non erro, ha partorito in ritardo, M. e S. anche, C. pure. Colpa della luna? se è così, roba di un paio di giorni e dovrei "dare" visto che comincia la fase calante.
I miei sospetti però sono altri: le 4 settimane e passa, spesso, che corrono da quando sarebbe possibile nascere senza complicazioni a quando si nasce davvero servono ad esasperare le madri!
Proprio così!
Se un mese fa avessi concretamente pensato: "domani partorisco", mi sarebbe preso il panico.
Se lo penso oggi un po' di panico arriva, ma anche un certo sollievo.
Probabilmente se arriverò a pensarlo fra una settimana la mia reazione sarà solo di "dai perdiana dai!!!".
La natura non fa nulla a caso. 4 settimane (o almeno 3) apparentemente inutili, faticose, più del resto della gravidanza messo assieme con lo scopo che oggi scopro nel concreto: rendere più pronte, al limite della sopportazione, non la pupetta ma la madre!!!

mercoledì 9 novembre 2011

Perché un conto è il bagno, un conto il cesso!

Ogni donna a termine di una gravidanza avrà passato almeno sei dei nove mesi d'attesa alla spasmodica ricerca sempre al limite dell'urgenza di un locale ben specifico: il bagno.
E ogni donna a termine di gravidanza avrà pensato a quanto sarebbe bello se i bagni fossero bagni e i cessi, nell'Italia del 2011, non ci fossero proprio più, almeno nei locali pubblici! Invece, spesso e volentieri, proprio i ristoranti che ti illudono di aver dedicato al locale più intimo la giusta attenzione, spesso deludono. Facendo affidamento alla mia (scarsa) memoria del momento, cercherò di ripercorrere i bagni frequentati in questi nove mesi. Ma prima, una precisazione: se avete qualche crisi di autostima durante la gestazione, potrete recuperare girando due-tre bagni: troverete con facilità quello in cui c'è stata un'insormontabile difficoltà sfociata nella rinuncia ad un gesto di forte impegno psico-fisico: tirare lo sciacquone! Ogni volta che uscivo da uno di questi locali sentivo rinnovata la fiducia in me: ero riuscita laddove altri avevano miseramente fallito. Trovare il giusto pulsante, fotocellula, catena che attivasse il sistema di scarico.
Un consiglio: andate sempre in bagno con salviettine igieniche e fazzolettini, che con la pancia si fa molta più fatica a trovare gli equilibri e le posizioni da acrobata che si è abituate ad assumere da tutta la vita, e, se potete, evitate i bagni unisex. Non è colpa loro: è che sono uomini!


Il Motta: nessun voto. Inqualificabile. Perchè parlo del Motta storico, quello della Stazione Centrale. Qualche mese fa io e G. ci predisponiamo ad un weekend in quel di Cuneo in occasione di un matrimonio. Per risparmiare tempo, decidiamo di pranzare direttamente in Stazione. Alla fine del pasto, dopo essermi fermata con lo sguardo a parecchie porte con il cartellino "privato", rivolgo la classica domanda: "mi scusi, un bagno?". Mi sento rispondere prima che non c'è. Poi che è fuori. Al piano di sopra. Rinuncio. Dopo pochi minuti rientra nel ristorante una signora con molta meno pazienza di quella che ho avuto io. Urla che quello che le è stato paventato come bagno del Motta è il bagno pubblico della stazione, ed ha cominciato ad esigere, sempre urlando, che le venisse aperto il bagno del Motta, pena una denuncia. Che dire, completamente daccordo con i contenuti espressi con verve dalla signora. Magari da contestare i modi, ma non è possibile che dopo aver consumato un pasto in un ristorante storico della città, non si possa usufruire di una toilette!

TRENI A LUNGA PERCORRENZA: affumicati e scandalosi! e non credo di dover aggiungere altro.

Palazzo Reale: che nel bel mezzo di una mostra si possa fare una pausa-pipì è già di per sè cosa positiva. E devo dire che, inoltre, i bagni mi sono sembrati puliti, ancorchè (ma anche giustamente) spogli ed essenziali.

Ristorante Mamma Oliva: ristorante che straconsiglio per la qualità delle materie prime, meno per la velocità del servizio, dotata di un bagno piacevole nell'ingresso, pulito, ai minimi termini.

Negozio IKEA: innovativo. Mi ha veramente stupito perchè all'interno delle cabine wc dispone di una specie di seggiolino dove incastrare il nano in questione mentre mammina si libera: veramente ottimo per chi ci si reca per cambiare il pupo e poi necessità di attenzione per sè.

Ristorante Bellucio's: ottimo. Come ristorante lo conosco da anni, ma soltanto la scorsa settimana, alla fine di un pranzo, sperimento anche questa toilette: pulita, profumata, accogliente e dotata di coprisedile igienico a pulsante e igienizzante per le mani.

Ristorante La Mongolfiera: ottimo. I bagni qui sono accoglienti e il wc dispone della guaina igienica a pulsante.

Bar Peck: che delusione! Dopo una cioccolata calda di assoluta qualità, un ambiente chic che quasi stona in questa Milano un po' depressa, donne magre in tailleur e uomini in impeccabile completo, il bagno non è nulla di che. Niente accorgimenti igienici particolari, niente marmi, insomma senza infamia nè lode, che per Peck è un problema!

Mi spiace non aver pensato prima a prender nota dei bagni visitati: si sarebbe potuta creare una vera e propria mappa di Milano con il gradimento delle toilette. Se avete esperienze aggiuntive, sarebbe bello poterle inserire in questo elenco: non sarà la classifica dei migliori e peggiori ristoranti della città, ma per noi gestanti avere un posto pulito per la nostra PLIN PLIN è quasi altrettanto importante.

giovedì 3 novembre 2011

QUEL RISO NERO COL TOCCO IN PIU'

Una delle cose positive della gravidanza, almeno per me, è l'aumento della creatività, specie in cucina. O forse soltanto l'obbligo a cercare nuove soluzioni per un'alimentazione che dev'essere sempre il più sana possibile. Un'altra cosa positiva è che si beccano coccole da tutte le direzioni, anche da una sorella minore che, di solito, si è abituati a coccolare.
Ecco che allora si ricambia quest'aumento di attenzioni con un invito a cena. E siccome mia sorella apprezza la buona cucina e la cucina sana, ci divertiamo a fare un po' di spesa assieme, si mette a mia disposizione come "aiuto" e decido di cucinare il riso nero nel suo abbinamento migliore: zucchine e gamberetti. Ma con un paio di personalizzazioni che non posso fare a meno di aggiungere!

Ingredienti per 3 persone: una cipolla bianca - 280/300 gr di riso venere - 200 g. di gamberetti lessati - 2 zucchine - mezzo limone bio grande- 300 g di quartirolo lombardo - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe q.b. - dado

Preparazione: far soffriggere in una padella la cipolla bianca tagliata a dadini. In un'altra padella far cuocere con un po' d'olio le zucchine tagliate a rondelle mediamente sottili.
Nella padella con la cipolla, aggiungere il riso nero e farlo tostare. Aggiungere una prima dose abbondante di brodo di dado e mischiare. Dopo circa 10 minuti, aggiungere alle zucchine, che non si devono disfare, i gamberetti. Seguire il riso aggiungendo mano a mano il brodo. Se necessario, spegnere prima le zucchine e i gamberetti.
A cinque minuti dalla fine della cottura del riso (che per caratteristiche deve rimanere al dente) aggiungere il succo di mezzo limone, incorporarlo e dopo un minuto aggiungere le zucchine, i gamberi e il quartirolo, che nel frattempo sarà stato tagliato a cubetti.
Servire il riso molto caldo.

NB: quando ho parlato a mia sorella delle "personalizzazioni" (il quartirolo ma, soprattutto, il limone) l'ho vista piuttosto scettica... alla fine del suo piatto non ha disdegnato però una mezza mestolata d'aggiunta!!! G, che questa ricetta l'ha già provata, non vedeva l'ora di mettersi a tavola! Provare per credere...

-8...

Come in un gioco ad eliminazione, noi "ragazze" del corso preparto ci informiamo quando qualcuna di noi, finalmente, partorisce.
Se segue il "trand", anche mia figlia nascerà di notte, come praticamente tutti i bambini del corso.. oppure, per spirito di contraddizione e per mantenere il famoso detto "l'eccezione che conferma la regola", potrebbe decidere di nascere in pieno giorno. Il che, quindi, vorrebbe dire, cominciare ad avere contrazioni e travaglio molto probabilmente di notte. E chissà come mai, di notte sono molto inquieta, come in attesa che capiti qualcosa.
Un po' me lo sento, un po' forse mi sto fissando.
Un po' non vedo l'ora, un po' voglio che aspetti ancora... Di fatto, in questa gravidanza che ha rasentato la perfezione, è una settimana che mi sento come una mongolfiera con tanto di fughe di gas!! Ogni piccola cosa deglutita comporta una sequela di rutti che nemmeno al porto di Genova, con buona pace della poesia della maternità.
Mi muovo con la grazia e l'appetito di un Tirannosaurus Rex, cercando l'andatura meno invasiva per il mal di schiena. Mi sveglio sempre allegra e piena di energia, ma dura ben poco: sono una pila carichissima ad esaurimento veloce, e con le energie se ne va il buonumore, sostituito da un'estrema suscettibilità e una sensibilità esasperata.
Il mio armadio è un disastro: ho giusto due cose da indossare e ciò nonostante sono così ottimista da aver tirato fuori gonne e pantaloni che chissà se potrò permettermi di indossare almeno una volta alla fine di questo inverno. Per il momento, mi basta riappropriarmi del cavallo dei pantaloni e non dover deambulare come un rapper sciancato.
Quello che mi resta da fare è cercare di scherzarci su, rilassarmi con qualche bagno caldo, farmi viziare il più possibile da quel santo di G, immaginare la mia bimba nel suo lettino, e sognare quel tacco a stiletto o quegli stivaletti visti nella vetrina sotto casa, che non ne posso più delle scarpe da ginnastica!

lunedì 24 ottobre 2011

SARA'.. PERO'...

Ormai manca veramente poco... la scadenza dell'11 o del 13 che sia si avvicina a grandi passi. E con la scadenza sale l'agitazione, l'insonnia che si impadronisce di me dopo l'immancabile risveglio-pipì: in un impeto di totale sincerità, ad un'amica che qualche sera fa mi chiede "sei pronta?" arriva la risposta secca questa volta: No.
E non sono più pronta oggi anche se a differenza di tre giorni fa ho preparato la borsa per l'ospedale, anche se mi sto dedicando di più alla casa sapendo che poi ne avrò ben poca voglia e ancor meno tempo. La verità più cruda è che mi sento un po' impaurita. Anzi, diciamocela tutta: mi sento preda facile di panico!

Nonostante continui la mia attività paranoica di informazione che mi ha portato a scoprire che la donna in travaglio produca quantità altissime di endorfine, gli ormoni del benessere, e nella fase espulsiva anche l'ormone dell'amore, l'ossitocina, l'agitazione per "quel giorno" cresce in maniera esponenziale via via che "quel giorno" si avvicina.

S., un'amica, mesi fa, non appena le avevo comunicato la "lieta novella" aveva commentato dicendomi: "vedrai che strano, cercherai conforto e isolamento, consiglio e ribellione, vicinanza e spazi", ed è esattamente così. Sono insofferente ai consigli continui e gratuiti che a volte succede di dover ascoltare per strada, mi inquietano i commenti di sedicenti esperte, magari esperte solo perchè hanno avuto un figlio chessò 25/30 annu fa!

L'apice è stato raggiunto all'inizio della scorsa settimana, quando la proprietaria di una paninoteca nella quale io e G abbiamo pranzato più di qualche volta, ha annunciato allegramente di averci incontrato la domenica mattina precedente (e in effetti raccontandoci dove, ci aveva davvero visto) e che io non avevo più la pancia! per qualche secondo, poichè ne era davvero convinta e delusa dell'avermi visto ancora così ingombrante ho meditato che, in fondo, avesse ragione lei!

Ogni singola persona del pianeta pare si senta autorizzata a riempirmi di banalità:
-manca poco ormai!!
-eeehhhh
-e si si con quella pancia! E com'è che la chiama?
-probabilmente Violante
-Violante? Viola quindi
-No, Violante!
-ma la battezzerranno?
- (posto che MAGARI la decisione di battezzarla o meno spetta ESCLUSIVAMENTE e me e a G) guardi che Violante, ancorchè non diffusissimo, è un nome italiano!
-si beh.. non sarebbe meglio Viola? Sa, Violante verrà storpiato, i bambini sono cattivi (si, certo, LORO!)...

Come fa una futura madre alla prima esperienza, che si sente in difetto qualsiasi cosa faccia visto che il resto del mondo sembra più preparato di lei, ad arrivare al parto con la mistica e la serenità richiesta? Se bevi una tisana, avveleni tua figlia (ma sei sicura-sicura che è una bambina? 'sta pancia a punta...), bevi il latte? ma sei matta? aumenti il colesterolo... hai la pressione bassa? vai di zuccheri (eccerto... e il diabete gestazionale?).. sei ingrassata troppo... sai che non sei ingrassata affatto? starà bene la bimba?

Ma la domanda che ha scatenato in me istinti di violenza (si si assonante con Violante, va bene) mai provati in vita è:
-ma stai ancora lavorando? non è il caso di stare un po' a casa?
-ma secondo te, piccola dipendente in prematernità già dal test che si colora di blu a scopo preventivo, mi diverto a continuare ad andare in agenzia a 4 settimane dalla data presunta? secondo te al mattino non vorrei recuperare un po' del sonno perso di notte? secondo te, non vorrei prendermi quell'oretta per farmi la borsa per l'ospedale? Se non sto ancora a casa, forse, è perchè ancora non lo posso fare noooo? e magari ci sto male noooo? e magari, usare un po' di tatto e farti una barcata di fatti tuoi non sarebbe poi una cattiva idea.. nooo?

Ho passato più di qualche minuto in apprensione e confusione perchè la mia pancia, a seconda di chi la guardava, non era mai giusta: era "molto grande", "piuttosto piccola", "già molto bassa", "troppo alta, la bambina sarà girata giusta?"... quando, ovviamente, non viene definita con certezza biblica una "pancia da maschio"...

-veramente è una bambina
-e ma sai.. l'ecografia
-sappiamo che è una femmina dall'analisi cromosomica dell'amniocentesi
-ah ma io conosco un'amica di un'amica a cui l'amniocentesi aveva sballato tutti i risultati. Che poi, perc hè l'hai fatta? non sai che è rischiosissima?

Finalmente ho potuto chiederlo la settimana scorsa alla mia ginecologa la quale, giustamente dal suo punto di vista, ha reagito roteando gli occhi verso l'alto come di chi, ciclicamente, si trova a dover rispondere a queste stesse, puerili, domande. La pancia è giusta, in dimensioni e in posizione, la bimba è incanalata giusta e, dulcis in fundo,  l'ostetrica del corso preparto mi ha smanacciato la pancia (su richiesta!! niente tocchi aggressivi seguiti da "posso?") ed ha annunciato che la bimba alla nascita sarà probabilmente fra i 3 kg e 100 e i 3 kg e 300.
Care esperte: va bene così?
Per una volta, accettatelo voi un consiglio: ogni madre e ogni padre sono i migliori genitori per i loro figli. Sorridete, rendetevi disponibili se credete (ma senza aspettarvi la riconoscenza biblica eterna), lasciateci fare i nostri errori, che non è poi detto che siano tali e, soprattutto, se mia figlia deciderà di rivolgervi mai un sorriso trattenetevi dal commentare il fatto che a tot mesi non ha ancora tutti i denti che assolutamente a quest'epoca dovrebbe avere!

lunedì 17 ottobre 2011

AL FEMMINILE: LA MOSTRA DI ARTEMISIA GENTILESCHI A MILANO - PALAZZO REALE

Pur col panzone sballonzolante e ingombrante, pur coi movimenti ridotti a causa della mole che comincia a diventare notevole, non rinunciamo ai nostri scampoli di cultura domenicale e ci prepariamo alla solita fila a Palazzo Reale per tuffarci un'oretta nella mostra di Artemisia Gentileschi. E' con un po' di disappunto che invece ci troviamo di fronte alla scalinata completamente libera.. niente da dire, meglio per noi; ma una volta tanto che c'è una bella mostra che non sia "Gli Impressionisti" (che anche basta!)...

Appena entrati nello spazio della mostra ci si para davanti un talamo vuoto e disfatto, con luci rosse e cupe, lettere d'amore appese al soffitto e una voce femminile che legge e recita, ma che cosa non si riesce ad afferrare a causa degli scricchiolii delle scarpe, delle stesse voci registrate che si sovrappongono ai normali mormorii delle persone. La storia personale di Artemisia Gentileschi non è stata facile e questa atmosfera cupa ci mette (anzi, mi mette) immediatamente in uno stato di apprensione.

Susanna e i Vecchioni
L'apprensione lascia il posto allo stupore: sala dopo sala, le forme dei corpi potenti, l'uso violento del colore, il ruolo visibilmente di secondo piano, di tiranno, di vecchio, di lascivo degli uomini è evidente. Ne escono decisamente malridotti, il più delle volte decapitati "a fil di coltello" (innumerevoli le varianti di "Giuditta che decapita Oloferne).

Di Artemisia Gentileschi, fino al secondo dopoguerra, si è parlato soprattutto per il processo per stupro intentato al collega del padre Agostino Tassi, invece che per il suo innegabile valore artistico. I suoi temi e la sua forza pittorica vennero fatti bandiera anche dei movimenti femministi degli anni Settanta.

In questo allestimento, la violenza, la profondità delle forme, l'erotismo delle donne emerge prepotentemente e nemmeno lo scricchiolìo continuo dei piedi sul parquet delle prime due sale mi distrae dall'atmosfera magica che mi ha circondato da quando ho scostato le prime tende di velluto dopo aver staccato il biglietto d'ingresso.

Come previsto, usciamo dalla mostra arricchiti di un'altra esperienza culturale, ma anche e soprattutto, un altro pezzetto di vita cucito assieme. E qui ecco una sorpresa! Nel cortile interno di Palazzo Reale scorgiamo uno spazio nuovo, un bar molto intimo e carino: non possiamo proprio esimerci da una visita.
E dopo un centrifugato di cetriolo (ah le scoperte della gravidanza!) guardando con dissimulata invidia la brioche salata con prosciutto crudo di G. scopriamo che al piano superiore di questo bar c'è una raccolta di tutti i cataloghi delle mostre che sono passate da Palazzo Reale!
Quando Milano mi riserva delle sorprese mi scopro a volerle proprio bene!

Per informazioni: http://www.mostraartemisia.it/
Disponibili quote speciali per gruppi, su richiesta visite serali e per scolaresche.

martedì 4 ottobre 2011

LA BORSA PER L'OSPEDALE

Il termine della gravidanza si avvicina ed è tempo di pensare alla borsa da preparare e da tenere pronta nel caso comincino le contrazioni. Sono alla 34° settimana inoltrata, prima della 35° per scaramanzia personale ho deciso di non preparare nulla, ma essere pronte ed avere tutto a portata di mano è essenziale, nel caso V decida di anticipare la sua venuta al mondo.
In generale, ecco cosa consigliano le riviste, i libri e i siti specializzati.

PER IL TRAVAGLIO:
  • Camicia da notte o maglietta lunga e comoda
  • Articoli per l'igiene personale
  • Cambio di biancheria
  • Assorbenti
  • Elenco dei n° di telefono a cui comunicare la nascita
ARTICOLI FACOLTATIVI:
  • Macchina fotografica - videocamera
  • Spugna, burro cacao, olio per massaggi
  • Cambio abiti per il partner
  • Riviste, libri, musica
PER IL NEONATO:
  • Un pacco di pannolini
  • Crema a base di ossido di zinco
  • Batuffoli di cotone
  • Almeno due tutine
  • Almeno due magliettine intime
PER LA DEGENZA:
  • Una camicia da notte aperta sul davanti
  • Mutande usa e getta
  • Assorbenti "ultra"
  • Coppette assorbilatte
  • Articoli per l'igiene personale
  • Asciugamani
  • Pantofole
  • Vestaglia
  • Spuntini, bevande
  • Borsa per l'acqua calda/del ghiaccio
  • Guanciale
In aggiunta, o in sostituzione, ogni ospedale ha un suo proprio elenco consigliato. Io partorirò molto probabilmente all'Ospedale San Raffaele (sempre se ci sarà ancora!!!) e nel loro elenco figurano in aggiunta PER LA MAMMA: calze di cotone, emollienti per capezzoli, bicchiere, cucchiaino e tovagliolo, bevande energetiche per il travaglio. PER IL NEONATO: 4 tutine in ciniglia o cotone, 4 magliette o body, asciugamano, detergente delicato, una sacca col cognome del neonato. Ogni indumento deve riportare cognome e nome del neonato (quindi non fatevi balenare l'idea di decidere fra una rosa di nomi che vi piacciono quello definitivo direttamente in ospedale!).
In tutto ciò, da non dimenticarsi i documenti richiesti: carta d'identità, codice fiscale, tessera sanitaria e documentazione della gravidanza.

Il BAULE per l'ospedale, altro che borsa!!

SOMEONE LIKE YOU - ADELE

mercoledì 28 settembre 2011

IL MASSAGGIO PERINEALE

E' ora di cominciare a preparare alcune parti del corpo al giorno del parto. Una delle pratiche consigliate a partire dalla 34° settimana è il massaggio del perineo, quella zona che si trova fra la vagina e l'ano e che necessita di essere elasticizzata prima del parto, per ridurre sensibilmente le probabilità di eventuali lacerazioni.
E' un massaggio che deve essere praticato 3/4 volte la settimana con olio d'oliva, olio di mandorle o con speciali miscele di oli, come l'Olio per il perineo di Weleda, che contiene olio di mandorle dolci, olio di germe di grano, olii essenziali di salvia sclarea e rosa.
Preparazione: praticare un bidet caldo per favorire l'irrorazione sanguigna dei tessuti. Praticare un massaggio con il pollice umettato d'olio con movimenti circolari per almeno 5/10 minuti. Se il massaggio è effettuato correttamente si dovrebbe sentire un leggero formicolio.
Sciacquare per eliminare i residui d'olio.
La posizione durante il massaggio dev'essere il più comoda possibile, se si sentono tensioni all'addome o alle braccia, ci si può far aiutare dal proprio compagno.

Per maggiori informazioni: http://www.weleda.it/prodotto.php?prodotto_id=173

lunedì 26 settembre 2011

RICETTE SANE E GOLOSE: SPEZZATINO MEDITERRANEO

L'estate non accenna a lasciarci quest'anno: e allora perchè non cucinare un piatto ricco di verdure fresche e di una delle carni più tenere ed idratate (il vitello)?

INGREDIENTI (per 4 persone): 400 g di polpa di vitello, una melanzana, 2 pomodori, un peperone giallo, due zucchine, 2 cipollotti freschi, prezzemolo, 30 g di olio, farina.


PREPARAZIONE: taglia la polpa di vitello a cubetti regolari e infarinali leggermente. Riduci in dadolata la melanzana, le zucchine, il peperone, i pomodori. Affetta i cipollotti, mettili ad appassire in un cucchiaio d'olio, unisci il vitello, fai rosolare, aggiungi tutte le verdure e un pizzico di sale. Copri con il coperchio e lascia cuocere a fuoco moderato per 45'.
Trascorso il tempo di cottura indicato, alza la fiamma per far restringere il fondo di cottura. Cospargi con prezzemolo e servi. E' un piatto ricco di ferro, di vitamina A e C grazie al peperone, di acido folico grazie al vitello, molto digeribile e adatto ad essere consumato anche freddo. Si consiglia la cottura in pentole di coccio.

VARIANTI: praticamente infinite, a seconda dei gusti personali legati alla verdura e di quello che la stagione offre. Il vitello può essere fatto macerare per non più di 20 min in un po' di vino bianco, prima di passarlo nella farina.

venerdì 23 settembre 2011

IL CORSO PREPARTO: 4° INCONTRO

Sta diventando una piacevole e utile abitudine di ogni venerdì mattina. Ma oggi, per la prima volta, mi ha dato una fortissima sensazione di rasserenamento. Perché c'è molta mitologia attorno ai concetti di gravidanza, travaglio, parto, puerperio.
E, come sempre, l'ignoranza porta paura e la paura in questo momento è l'ultima cosa che mi serve. Argomento odierno: il travaglio e le sue fasi. La premessa è che si tratti sempre di una gravidanza e di un parto fisiologici. Qualora ci fossero delle anomalie, è sempre il caso di andare al pronto soccorso.
Ma in un caso normale ecco quello che accade:
Cominciano le prime contrazioni. Sono contrazioni della durata irregolare e inferiore ad un minuto, con una pausa fra l'una e l'altra di un tempo superiore ai cinque minuti.
In questa fase, che può durare molte ore o in qualche caso anche un paio di giorni, la donna può fare praticamente qualsiasi cosa, ad eccezione che un bagno caldo: è sconsigliato in questa fase perchè può arrivare a bloccare completamente le contrazioni.
Dopodiché cominciano le contrazioni attive. Sono contrazioni distanziate dai tre ai cinque minuti ma che si protraggono per un minuto intero. E' compito, e di fondamentale importanza, del compagno o di chi ci sta vicino, monitorare la durata delle contrazioni e la distanza fra una e l'altra.
Da quando cominciano le contrazioni attive a quando ci si reca in ospedale dovranno passare un paio d'ore, per quelle che come me sono primipare. Infatti, prima ancora di cominciare la dilatazione, il corpo riduce il collo dell'utero fino a farlo scomparire. Solo poi ci si comincia a dilatare. Per chi ha già avuto un figlio, invece, le operazioni di riduzione del collo dell'utero e di dilatazione avvengono contemporaneamente, e quindi il tutto è più veloce.
In questa fase, invece, un bagno caldo è estremamente consigliato per diversi motivi: le contrazioni sono troppo “inoltrate” per potersi bloccare con un intervento esterno, l'acqua calda, che deve coprire la pancia e non si deve raffreddare, aiuta a sopportare le contrazioni, rilassa la muscolatura, aiuta il lavoro che le contrazioni devono fare, rassicura il feto col calore e favorisce una respirazione regolare. Deve durare circa ¾ d'ora.
A questo punto ci si reca in ospedale. Dopo le pratiche burocratiche (portare con sé tesserino sanitario, carta d'identità e la cartella clinica della gravidanza), veniamo visitate direttamente in pronto soccorso per stabilire a che punto si è: come è posizionato il bambino, quanto sono ravvicinate le contrazioni, quanto è arretrato il collo dell'utero, se e quanto siamo dilatate.
Verremo quindi portate in un “box”, nel quale può esserci un'altra gestante, o direttamente in sala travaglio. Qui ci visiteranno ogni due ore circa, fino alla dilatazione di 4 cm, che è la più lunga. Monitoreranno anche l'attività del feto attraverso due elettrodi. Per legge, se non ci sono particolari problemi, dopo mezz'ora di seguito di monitoraggio, possiamo chiedere che gli elettrodi siano staccati per poterci permettere maggiore movimento e partecipazione più attiva al travaglio.
Per chi richiede l'epidurale, essa non può essere praticata prima dei 4 cm di dilatazione, perché non avrebbe efficacia fino poi alle fasi cruciali del parto, e non dopo i 6 cm per motivi medici. Spesso quindi, specie se il passaggio da 4 a 6 è veloce, non si riesce a praticarla.
Nella fase dilatatoria finale, da 6 a 10 cm, è possibile, anzi, probabile sentire di voler spingere. Per ovviare a questo problema, si possono praticare degli esercizi di circonduzione del bacino (ad esempio se ci si mette a 4 zampe e si inarca verso l'alto il bacino, si allevia la pressione della testa del bambino, e quindi diminuisce l'impulso a spingere) e si deve continuare ad andare in bagno ad orinare. Spesso, infatti, la pressione dell'urina contro le pareti vaginali, impediscono o rallentano la dilatazione completa. Il dolore, l'impegno del momento, possono però farci dimenticare l'istinto di minzione. E' compito del nostro compagno ricordarcelo.
La fase delle spinte è quella meno duratura. Una volta che sarà passata la testa, che il bimbo si sarà girato per favorire il passaggio delle spalle, scivolerà fuori praticamente da solo come un pesciolino. Da qui ci sarà un'ultima spinta, quella per espellere la placenta, che deve avvenire entro due ore dall'uscita del bimbo. Se non accade naturalmente, intervengono i medici.
Il bimbo viene lasciato sulla pancia della madre per un tempo variabile (dipende dagli ospedali e dalle singole ostetriche) prima di venir lavato, pesato, vestito etc.
Se si ha intenzione di allattarlo al seno, bisogna fare in modo che si attacchi il prima possibile e la suzione del piccolo aiuta anche ad espellere la placenta.

Alla fine di questo intensissimo racconto tempestato di esempi e di domande sul giorno che tutte aspettiamo e temiamo, una pausa ci stava proprio bene, e oggi ci sono anche i biscotti!

Alla ripresa, muoviamo un po' i nostri corpi giganti con esercizi finalizzati al rilassamento, alla respirazione, ai movimenti di bacino che potranno aiutarci nel travaglio. E infine, ognuna nella posizione più comoda per sé, respiriamo affrontando psicologicamente le contrazioni, simulate con il rumore insistente dei bonghi (e meno male che S. non usa le pentole, perché c'è chi lo fa!). All'arrivo della prima “contrazione”, ecco una spiacevole sensazione d'ansia, che mi porto poi molto più nell'attesa delle contrazioni successive che non quando arrivano. Quando arrivano, la reazione del mio corpo è semplicemente quella di respirare più profondamente e velocemente. Solo che proprio questa respirazione, all'ultimo assalto ritmico, mi ha portato un attacco di nausea che mi ha imposto di aprire gli occhi e diventare nell'immediato molto più consapevole di quanto stavo facendo.

Questo esercizio mi ha lasciato esausta alla fine del corso, tant'è che venire al lavoro è stato tutt'altro che facile!

E settimana prossima si raddoppia: giovedì incontro coi papà concentrato sul ritorno a casa e venerdì nuovo incontro di noi (quasi) mamme.

I COMPITI DEL NOSTRO COMPAGNO: ricapitolando, tiene il conto della durata delle contrazione, della durata della loro distanziazione, è un alleato in sala travaglio qualora ci volessero negare senza motivi giustificati spiegazioni oppure libertà di movimento, ci ricorda di urinare almeno una volta ogni due ore, ci aiuta a calmare i dolori apponendo, per esempio, le mani calde a livello dei reni mentre eseguiamo gli esercizi del bacino durante la fase dilatatoria, può avere il compito, se se la sente, di tagliare il cordone ombelicale, ha il ruolo fondamentale di mediatore tra noi e i medici, quando siamo troppo stanche o nervose o concentrate per chiedere spiegazioni o ascoltare ciò che ci viene detto. Altro che “in sala parto non ho fatto nulla!”

giovedì 22 settembre 2011

MICHAEL JACKSON - THEY DON'T CARE ABOUT US



RITMO RITMO!!! E UNA GOCCIA DI RIBELLIONE, CHE PER UNA CHE SI CHIAMERA' MOLTO PROBABILMENTE VIOLANTE NON E' MALE.

LA GINNASTICA IN ACQUA

Si sa: muoversi in acqua fa bene. Aiuta a drenare i liquidi, sostiene la colonna vertebrale, rinforza addominali e dorsali senza traumi e rasserena l'animo. In gravidanza il movimento in acqua è straconsigliato, fa bene all'umore, consente di non appesantirsi troppo, dà refrigerio, stimola la circolazione e rinforza muscoli che ci serviranno ben presto!



IL NUOTO: lo Stile Libero. Nella sua variante soft, a pancia in giù, con le braccia tese e appoggiate alla tavoletta, testa sollevata lateralmente, è ottimo per stimolare la circolazione degli arti inferiori ed allenare i muscoli del perineo (la zona che si trova tra la vagina e l'ano). Il Dorso. Consente di alleggerire la colonna vertebrale, rafforzare le spalle e i pettorali, migliorare la postura.

ESERCIZI IN ACQUA. Si premette che trovano la loro massima efficacia se svolti in acqua abbastanza alta, tra le scapole e le spalle.
  • LA BICICLETTA: la schiena è appoggiata a bordo piscina e le braccia sono stese. Le gambe si sollevano e cominciano a pedalare, nel classico esercizio. E' utile perchè migliora la circolazione sanguigna e venosa degli arti inferiori. Si può eseguire anche al mare, ma in questo caso ci si deve far sostenere dal partner per le ascelle.
  • LA SPINTA: questo esercizio serve a rilassare la schiena e le gambe e a donare una piacevolissima sensazione di benessere. Fronte alla piscina, le braccia sostenute preferibilmente da una tavoletta, o comunque stese avanti, ci si dà una spinta coi piedi dal bordo della piscina, con la testa sott'acqua e ci si lascia andare in avanti finchè dura la spinta.
  • IL PENDOLO: schiena appoggiata al bordo e braccia stese a sostegno. Con le gambe unite, oscillare verso sinistra mantenendo il bacino e la schiena il più fermi possibili. Tornare in posizione al centro e ripetere a destra. Ripetere almeno 10 volte per parte. E' un esercizio che allena gli addominali e i dorsali.
  • SALTELLI: eseguire 20 saltelli sollevando gambe e braccia alternati e opposti. Coinvolge pettorali, braccia, schiena, glutei, gambe e addominali.
  • CALCI ALL'INDIETRO: di fronte al poggiamani, sistemarsi con le gambe distese e le braccia non rigide. Raccogliere le gambe portando le ginocchia al petto. Quindi scalciare all'indietro tenendo sempre le gambe unite. Ripetere almeno 10 volte. Il movimento coinvolge addominali e dorsali.

Ed ecco, secondo il mio modesto parere, una delle migliori piscine di Milano, ottima anche per gli orari ampi dedicati agli ingressi liberi in vasca.
http://www.milanosport.it/intranet/MILANOSPOR/Impianti/COZZI/index.htm

Torna indietro di tre caselle e riprova...

...e dopo l'ecografia, ovviamente, eccoci alla visita ginecologica. Ripresa in passato per la leggerezza con cui dimenticavo una pesata, un esame, una misurazione di pressione, stavolta mi sono preparata per bene.
Esami del sangue: celo
Ecografia della 32°: celo
Ecografia precedente per eventuale raffronto: celo
Misurazione della pressione recente: celo
Peso recente: celo

Ok, possiamo andare.

Io e G. ci addentriamo per gli ormai famigliari corridoi verso lo stanzone dell'accetazione. Come ogni struttura a sportelli che si rispetti, bisogna prendere il "numerino"... ma c'è lo sportello prioritario per gestanti e portatori di handicap! Magnifico!
Magnifico? si?
Lo sarebbe, se ci fosse qualche sportello dedicato in più... e soprattutto se venisse realmente utilizzato da gestanti e portatori di handicap e non soltanto da chi ha un po' di fretta.
Morale: facciamo prima con la coda "normale" e ci avviamo verso il reparto Ostetricia e Ginecologia: tutto bene, tutto a posto. La bimba è girata bene, si muove? si muove. La pressione? bassa! ottimo! Gli esami del sangue? a posto. I leucociti alti sono normali? sono normali.
E arriva il domandone da 100 milioni: sei pronta?
Già: sono pronta? Sono a posto con gli esami, seguo un corso preparto, ogni giorno dedico del tempo a riflettere su quello che questa gravidanza comporta, parlo con la pancia, accarezzo la pancia, gioco con la pancia, faccio ascoltare musica alla pancia, mi sento un po' in colpa verso la pancia perchè sono ancora al lavoro, ma ho ridotto gli orari, io e G. stiamo preparando la casa al grande arrivo. Ma tutto questo... vorrà dire che sono pronta? che siamo pronti? Forse no. Forse possiamo solo fare del nostro meglio e imparare strada facendo. Ma siccome la ginecologa NON E' una psicologa e non può dedicarci ancora molto tempo, faccio spallucce, abbozzo e rispondo di si ad ogni voce dell'elenco che mi improvvisa.
Ah, dottoressa, le volevo chiedere: ma come mai ieri nel fare l'ecografia è stata ipotizzata una data diversa per il termine, nello specifico, una settimana dopo il termine che ho sempre sentito? eh non si capisce, ma la data diversa è sulla base della data delle ultime mestruazioni o sulle misurazioni della bambina? Ecco, bella domanda: solo che l'unica risposta ottenuta ieri dalla biondona scorbutica è stata "c'è un programma!".
E quindi? e quindi (anche se tutto va bene) torna indietro, rilancia il dado e riprova: fissiamo un'altra ecografia per stare più tranquilli e questa non è più passata dal Sistema Sanitario Nazionale. Quasi quasi presento la fattura (tanto sono SOLO 125 euro!) alla simpatia fatta ostetrica!

mercoledì 21 settembre 2011

L'Ecografia del 3° trimestre

...o della 32° settimana che dir si voglia.
Qualche dato tecnico, innanzitutto. Deve essere svolta fra la 31° e la 33° e dà un'idea precisa delle dimensioni e del peso del feto, del suo peso presunto alla nascita, verifica che la placenta non sia previa. Insomma un esame davvero utile... ma prenotatela veramente con molto anticipo, specialmente se ci tenete a svolgerla nello stesso ospedale in cui partorirete. Infatti, questa ecografia CI SPETTA, completamente gratuita e passata dal sistema sanitario nazionale. "Peccato" che i posti a disposizione siano limitati.
Ad esempio.. un paio di mesi fa cerco di prenotarmela presso l'ospedale San Raffaele... mi danno la disponibilità nel periodo giusto (ieri per la precisione) ma, OVVIAMENTE, solo a pagamento. Prenoto lo stesso, tanto a disdire si fa sempre a tempo. Ma poi chiamo il servizio di prenotazione sanitario regionale (se servisse a qualcuno, il n° verde per la Regione Lombardia è l'800638638 e funziona piuttosto bene) e mi fissano l'appuntamento per stamattina.
L'appuntamento con l'ecografia è qualcosa di delicato, che serve a stabilire e a vedere coi propri occhi lo stato di salute e di sviluppo della propria creatura... se non avete la sventura di trovare un'ostetrica fredda, arrogante, permalosa come quella che è capitata a me (20 minuti di visita completamente in silenzio, il mio compagno lasciato fuori e che, giustamente, ad un certo punto, ha bussato per poter assistere, una discussione polemica sul fatto che lei fosse "più grande" e che non vuole essere disturbata mentre visita. Ma non è un disturbo! E' il padre!). Con l'aggravante di essere straniera. No, no, non è questione di razzismo: è questione di LINGUA! Perchè sentirmi dire "non c'è niente di grave" al posto di (o prima di) "va tutto bene" mi mette in uno stato d'ansia tremendo. Perchè per me significa "non c'è niente di grave... ma qualcosa c'è!". Che dire.. per fortuna è stato solo un problema di comunicazione.
In ogni caso: dimensioni nella norma, peso nella norma (1 kg. 750 gr - peso presunto alla nascita 3 kg e 300 gr), placenta nella norma... e un guizzo di autentico orgoglio nel vedere che, mentre dorme, tiene la bocca esattamente come me!


martedì 20 settembre 2011

Nelly Furtado: All Good Things

Una canzone che è come una ninna nanna...

La 32° settimana.

Ciao a tutti. Oggi mi sento piuttosto irrequieta: sto dormendo molto meno del solito e ho bisogno di stiracchiarmi più spesso. Lo spazio qui dove galleggio è diventato stretto e io sento sempre più spesso la mia mamma che mi afferra, quasi, per farmi spostare quando, forse, è scomoda perchè scalcio e le faccio male.
Non posso però certo stare immobile! Inizio a essere curiosa di conoscere la mia famiglia: mia mamma che mi parla con una voce molto dolce, ride spesso quando mi muovo e ogni tanto la sento che non capisco se è un gatto o una persona. Il mio papà che invece mi parla vicino vicino e ha una voce profonda che sembra una ninna nanna e mi accarezza sempre la schiena e i piedini.
E poi ci sono tante voci che sento ogni giorno... e la musica che qualche volta è anche troppo alta!
Da pochi giorni, quando ingoio l'acqua che mi circonda, ho cominciato a sentire i sapori, così so sempre cosa mangia la mamma e cosa, quindi, mangio anch'io. Proprio adesso è arrivato un succo asprigno ma anche un po' dolce: mi piace!
Comincia a venirmi un po' di sonno, la mia mamma sta respirando molto profondamente con le mani appoggiate sopra e sotto la pancia che accompagnano il respiro. Assomiglia al rumore del mare che sentivo qualche settimana fa ed è molto rilassante. Penso che mi farò cullare per addormentarmi.
A presto!

Ricette Sane e Gustose in gravidanza: RISOTTO ALLE FRAGOLE

A oltre sette mesi dall'inizio della mia gravidanza sto diventando una specialista delle ricette buone e sane, dribblando i numerosissimi sconsigli e non volendo rassegnarmi a diventare una sorta di "coniglio" panzuto. E il risotto è sempre un'ottima alternativa, per le infinite proprietà e l'ottima qualità del riso nostrano, per la leggerezza dell'idea, per la raffinatezza in caso di ospiti e per il sapore leggermente e inaspettatamente acidulo.



INGREDIENTI (per 2 persone): 14 fragole medie - 1 bicchiere di vino bianco secco - 2 cipollotti - 180 gr di riso - brodo - olio extravergine d'oliva - 1 noce di burro - Grana Padano grattugiato a piacere - erba cipollina - sale q.b.

PREPARAZIONE: lava e taglia a pezzetti 12 fragole, tenendo da parte due delle più belle per la guarnizione. Immergere le fragole in una ciotola col vino e farle macerare per almeno un quarto d'ora.
Tagliare a rondelle la parte bianca dei due cipollotti e metterli ad appassire con un cucchiaio d'olio in un tegame. Non appena imbiondiscono (non devono bruciacchiare) aggiungere il riso e farlo tostare. Togliere le fragole dal vino e tenerle da parte.
Aggiungere il vino al riso e farlo evaporare; aggiustare di sale.
Cuoci il riso mescolando ed ammorbidendo poco a poco con il brodo.
A metà cottura inserire le fragole, che dovrebbero disfarsi e formare una crema rosata. Infine, mantecare col burro e il grana.
Servire cospargendo la superficie del piatto con l'erba cipollina e decorando con la fragola tenuta da parte.

VARIANTE: a piatto finito, si può cospargere con un po' di aceto balsamico, che intensifica il colore ed accentua le note acidule del piatto.