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mercoledì 28 settembre 2011

IL MASSAGGIO PERINEALE

E' ora di cominciare a preparare alcune parti del corpo al giorno del parto. Una delle pratiche consigliate a partire dalla 34° settimana è il massaggio del perineo, quella zona che si trova fra la vagina e l'ano e che necessita di essere elasticizzata prima del parto, per ridurre sensibilmente le probabilità di eventuali lacerazioni.
E' un massaggio che deve essere praticato 3/4 volte la settimana con olio d'oliva, olio di mandorle o con speciali miscele di oli, come l'Olio per il perineo di Weleda, che contiene olio di mandorle dolci, olio di germe di grano, olii essenziali di salvia sclarea e rosa.
Preparazione: praticare un bidet caldo per favorire l'irrorazione sanguigna dei tessuti. Praticare un massaggio con il pollice umettato d'olio con movimenti circolari per almeno 5/10 minuti. Se il massaggio è effettuato correttamente si dovrebbe sentire un leggero formicolio.
Sciacquare per eliminare i residui d'olio.
La posizione durante il massaggio dev'essere il più comoda possibile, se si sentono tensioni all'addome o alle braccia, ci si può far aiutare dal proprio compagno.

Per maggiori informazioni: http://www.weleda.it/prodotto.php?prodotto_id=173

lunedì 26 settembre 2011

RICETTE SANE E GOLOSE: SPEZZATINO MEDITERRANEO

L'estate non accenna a lasciarci quest'anno: e allora perchè non cucinare un piatto ricco di verdure fresche e di una delle carni più tenere ed idratate (il vitello)?

INGREDIENTI (per 4 persone): 400 g di polpa di vitello, una melanzana, 2 pomodori, un peperone giallo, due zucchine, 2 cipollotti freschi, prezzemolo, 30 g di olio, farina.


PREPARAZIONE: taglia la polpa di vitello a cubetti regolari e infarinali leggermente. Riduci in dadolata la melanzana, le zucchine, il peperone, i pomodori. Affetta i cipollotti, mettili ad appassire in un cucchiaio d'olio, unisci il vitello, fai rosolare, aggiungi tutte le verdure e un pizzico di sale. Copri con il coperchio e lascia cuocere a fuoco moderato per 45'.
Trascorso il tempo di cottura indicato, alza la fiamma per far restringere il fondo di cottura. Cospargi con prezzemolo e servi. E' un piatto ricco di ferro, di vitamina A e C grazie al peperone, di acido folico grazie al vitello, molto digeribile e adatto ad essere consumato anche freddo. Si consiglia la cottura in pentole di coccio.

VARIANTI: praticamente infinite, a seconda dei gusti personali legati alla verdura e di quello che la stagione offre. Il vitello può essere fatto macerare per non più di 20 min in un po' di vino bianco, prima di passarlo nella farina.

venerdì 23 settembre 2011

IL CORSO PREPARTO: 4° INCONTRO

Sta diventando una piacevole e utile abitudine di ogni venerdì mattina. Ma oggi, per la prima volta, mi ha dato una fortissima sensazione di rasserenamento. Perché c'è molta mitologia attorno ai concetti di gravidanza, travaglio, parto, puerperio.
E, come sempre, l'ignoranza porta paura e la paura in questo momento è l'ultima cosa che mi serve. Argomento odierno: il travaglio e le sue fasi. La premessa è che si tratti sempre di una gravidanza e di un parto fisiologici. Qualora ci fossero delle anomalie, è sempre il caso di andare al pronto soccorso.
Ma in un caso normale ecco quello che accade:
Cominciano le prime contrazioni. Sono contrazioni della durata irregolare e inferiore ad un minuto, con una pausa fra l'una e l'altra di un tempo superiore ai cinque minuti.
In questa fase, che può durare molte ore o in qualche caso anche un paio di giorni, la donna può fare praticamente qualsiasi cosa, ad eccezione che un bagno caldo: è sconsigliato in questa fase perchè può arrivare a bloccare completamente le contrazioni.
Dopodiché cominciano le contrazioni attive. Sono contrazioni distanziate dai tre ai cinque minuti ma che si protraggono per un minuto intero. E' compito, e di fondamentale importanza, del compagno o di chi ci sta vicino, monitorare la durata delle contrazioni e la distanza fra una e l'altra.
Da quando cominciano le contrazioni attive a quando ci si reca in ospedale dovranno passare un paio d'ore, per quelle che come me sono primipare. Infatti, prima ancora di cominciare la dilatazione, il corpo riduce il collo dell'utero fino a farlo scomparire. Solo poi ci si comincia a dilatare. Per chi ha già avuto un figlio, invece, le operazioni di riduzione del collo dell'utero e di dilatazione avvengono contemporaneamente, e quindi il tutto è più veloce.
In questa fase, invece, un bagno caldo è estremamente consigliato per diversi motivi: le contrazioni sono troppo “inoltrate” per potersi bloccare con un intervento esterno, l'acqua calda, che deve coprire la pancia e non si deve raffreddare, aiuta a sopportare le contrazioni, rilassa la muscolatura, aiuta il lavoro che le contrazioni devono fare, rassicura il feto col calore e favorisce una respirazione regolare. Deve durare circa ¾ d'ora.
A questo punto ci si reca in ospedale. Dopo le pratiche burocratiche (portare con sé tesserino sanitario, carta d'identità e la cartella clinica della gravidanza), veniamo visitate direttamente in pronto soccorso per stabilire a che punto si è: come è posizionato il bambino, quanto sono ravvicinate le contrazioni, quanto è arretrato il collo dell'utero, se e quanto siamo dilatate.
Verremo quindi portate in un “box”, nel quale può esserci un'altra gestante, o direttamente in sala travaglio. Qui ci visiteranno ogni due ore circa, fino alla dilatazione di 4 cm, che è la più lunga. Monitoreranno anche l'attività del feto attraverso due elettrodi. Per legge, se non ci sono particolari problemi, dopo mezz'ora di seguito di monitoraggio, possiamo chiedere che gli elettrodi siano staccati per poterci permettere maggiore movimento e partecipazione più attiva al travaglio.
Per chi richiede l'epidurale, essa non può essere praticata prima dei 4 cm di dilatazione, perché non avrebbe efficacia fino poi alle fasi cruciali del parto, e non dopo i 6 cm per motivi medici. Spesso quindi, specie se il passaggio da 4 a 6 è veloce, non si riesce a praticarla.
Nella fase dilatatoria finale, da 6 a 10 cm, è possibile, anzi, probabile sentire di voler spingere. Per ovviare a questo problema, si possono praticare degli esercizi di circonduzione del bacino (ad esempio se ci si mette a 4 zampe e si inarca verso l'alto il bacino, si allevia la pressione della testa del bambino, e quindi diminuisce l'impulso a spingere) e si deve continuare ad andare in bagno ad orinare. Spesso, infatti, la pressione dell'urina contro le pareti vaginali, impediscono o rallentano la dilatazione completa. Il dolore, l'impegno del momento, possono però farci dimenticare l'istinto di minzione. E' compito del nostro compagno ricordarcelo.
La fase delle spinte è quella meno duratura. Una volta che sarà passata la testa, che il bimbo si sarà girato per favorire il passaggio delle spalle, scivolerà fuori praticamente da solo come un pesciolino. Da qui ci sarà un'ultima spinta, quella per espellere la placenta, che deve avvenire entro due ore dall'uscita del bimbo. Se non accade naturalmente, intervengono i medici.
Il bimbo viene lasciato sulla pancia della madre per un tempo variabile (dipende dagli ospedali e dalle singole ostetriche) prima di venir lavato, pesato, vestito etc.
Se si ha intenzione di allattarlo al seno, bisogna fare in modo che si attacchi il prima possibile e la suzione del piccolo aiuta anche ad espellere la placenta.

Alla fine di questo intensissimo racconto tempestato di esempi e di domande sul giorno che tutte aspettiamo e temiamo, una pausa ci stava proprio bene, e oggi ci sono anche i biscotti!

Alla ripresa, muoviamo un po' i nostri corpi giganti con esercizi finalizzati al rilassamento, alla respirazione, ai movimenti di bacino che potranno aiutarci nel travaglio. E infine, ognuna nella posizione più comoda per sé, respiriamo affrontando psicologicamente le contrazioni, simulate con il rumore insistente dei bonghi (e meno male che S. non usa le pentole, perché c'è chi lo fa!). All'arrivo della prima “contrazione”, ecco una spiacevole sensazione d'ansia, che mi porto poi molto più nell'attesa delle contrazioni successive che non quando arrivano. Quando arrivano, la reazione del mio corpo è semplicemente quella di respirare più profondamente e velocemente. Solo che proprio questa respirazione, all'ultimo assalto ritmico, mi ha portato un attacco di nausea che mi ha imposto di aprire gli occhi e diventare nell'immediato molto più consapevole di quanto stavo facendo.

Questo esercizio mi ha lasciato esausta alla fine del corso, tant'è che venire al lavoro è stato tutt'altro che facile!

E settimana prossima si raddoppia: giovedì incontro coi papà concentrato sul ritorno a casa e venerdì nuovo incontro di noi (quasi) mamme.

I COMPITI DEL NOSTRO COMPAGNO: ricapitolando, tiene il conto della durata delle contrazione, della durata della loro distanziazione, è un alleato in sala travaglio qualora ci volessero negare senza motivi giustificati spiegazioni oppure libertà di movimento, ci ricorda di urinare almeno una volta ogni due ore, ci aiuta a calmare i dolori apponendo, per esempio, le mani calde a livello dei reni mentre eseguiamo gli esercizi del bacino durante la fase dilatatoria, può avere il compito, se se la sente, di tagliare il cordone ombelicale, ha il ruolo fondamentale di mediatore tra noi e i medici, quando siamo troppo stanche o nervose o concentrate per chiedere spiegazioni o ascoltare ciò che ci viene detto. Altro che “in sala parto non ho fatto nulla!”

giovedì 22 settembre 2011

MICHAEL JACKSON - THEY DON'T CARE ABOUT US



RITMO RITMO!!! E UNA GOCCIA DI RIBELLIONE, CHE PER UNA CHE SI CHIAMERA' MOLTO PROBABILMENTE VIOLANTE NON E' MALE.

LA GINNASTICA IN ACQUA

Si sa: muoversi in acqua fa bene. Aiuta a drenare i liquidi, sostiene la colonna vertebrale, rinforza addominali e dorsali senza traumi e rasserena l'animo. In gravidanza il movimento in acqua è straconsigliato, fa bene all'umore, consente di non appesantirsi troppo, dà refrigerio, stimola la circolazione e rinforza muscoli che ci serviranno ben presto!



IL NUOTO: lo Stile Libero. Nella sua variante soft, a pancia in giù, con le braccia tese e appoggiate alla tavoletta, testa sollevata lateralmente, è ottimo per stimolare la circolazione degli arti inferiori ed allenare i muscoli del perineo (la zona che si trova tra la vagina e l'ano). Il Dorso. Consente di alleggerire la colonna vertebrale, rafforzare le spalle e i pettorali, migliorare la postura.

ESERCIZI IN ACQUA. Si premette che trovano la loro massima efficacia se svolti in acqua abbastanza alta, tra le scapole e le spalle.
  • LA BICICLETTA: la schiena è appoggiata a bordo piscina e le braccia sono stese. Le gambe si sollevano e cominciano a pedalare, nel classico esercizio. E' utile perchè migliora la circolazione sanguigna e venosa degli arti inferiori. Si può eseguire anche al mare, ma in questo caso ci si deve far sostenere dal partner per le ascelle.
  • LA SPINTA: questo esercizio serve a rilassare la schiena e le gambe e a donare una piacevolissima sensazione di benessere. Fronte alla piscina, le braccia sostenute preferibilmente da una tavoletta, o comunque stese avanti, ci si dà una spinta coi piedi dal bordo della piscina, con la testa sott'acqua e ci si lascia andare in avanti finchè dura la spinta.
  • IL PENDOLO: schiena appoggiata al bordo e braccia stese a sostegno. Con le gambe unite, oscillare verso sinistra mantenendo il bacino e la schiena il più fermi possibili. Tornare in posizione al centro e ripetere a destra. Ripetere almeno 10 volte per parte. E' un esercizio che allena gli addominali e i dorsali.
  • SALTELLI: eseguire 20 saltelli sollevando gambe e braccia alternati e opposti. Coinvolge pettorali, braccia, schiena, glutei, gambe e addominali.
  • CALCI ALL'INDIETRO: di fronte al poggiamani, sistemarsi con le gambe distese e le braccia non rigide. Raccogliere le gambe portando le ginocchia al petto. Quindi scalciare all'indietro tenendo sempre le gambe unite. Ripetere almeno 10 volte. Il movimento coinvolge addominali e dorsali.

Ed ecco, secondo il mio modesto parere, una delle migliori piscine di Milano, ottima anche per gli orari ampi dedicati agli ingressi liberi in vasca.
http://www.milanosport.it/intranet/MILANOSPOR/Impianti/COZZI/index.htm

Torna indietro di tre caselle e riprova...

...e dopo l'ecografia, ovviamente, eccoci alla visita ginecologica. Ripresa in passato per la leggerezza con cui dimenticavo una pesata, un esame, una misurazione di pressione, stavolta mi sono preparata per bene.
Esami del sangue: celo
Ecografia della 32°: celo
Ecografia precedente per eventuale raffronto: celo
Misurazione della pressione recente: celo
Peso recente: celo

Ok, possiamo andare.

Io e G. ci addentriamo per gli ormai famigliari corridoi verso lo stanzone dell'accetazione. Come ogni struttura a sportelli che si rispetti, bisogna prendere il "numerino"... ma c'è lo sportello prioritario per gestanti e portatori di handicap! Magnifico!
Magnifico? si?
Lo sarebbe, se ci fosse qualche sportello dedicato in più... e soprattutto se venisse realmente utilizzato da gestanti e portatori di handicap e non soltanto da chi ha un po' di fretta.
Morale: facciamo prima con la coda "normale" e ci avviamo verso il reparto Ostetricia e Ginecologia: tutto bene, tutto a posto. La bimba è girata bene, si muove? si muove. La pressione? bassa! ottimo! Gli esami del sangue? a posto. I leucociti alti sono normali? sono normali.
E arriva il domandone da 100 milioni: sei pronta?
Già: sono pronta? Sono a posto con gli esami, seguo un corso preparto, ogni giorno dedico del tempo a riflettere su quello che questa gravidanza comporta, parlo con la pancia, accarezzo la pancia, gioco con la pancia, faccio ascoltare musica alla pancia, mi sento un po' in colpa verso la pancia perchè sono ancora al lavoro, ma ho ridotto gli orari, io e G. stiamo preparando la casa al grande arrivo. Ma tutto questo... vorrà dire che sono pronta? che siamo pronti? Forse no. Forse possiamo solo fare del nostro meglio e imparare strada facendo. Ma siccome la ginecologa NON E' una psicologa e non può dedicarci ancora molto tempo, faccio spallucce, abbozzo e rispondo di si ad ogni voce dell'elenco che mi improvvisa.
Ah, dottoressa, le volevo chiedere: ma come mai ieri nel fare l'ecografia è stata ipotizzata una data diversa per il termine, nello specifico, una settimana dopo il termine che ho sempre sentito? eh non si capisce, ma la data diversa è sulla base della data delle ultime mestruazioni o sulle misurazioni della bambina? Ecco, bella domanda: solo che l'unica risposta ottenuta ieri dalla biondona scorbutica è stata "c'è un programma!".
E quindi? e quindi (anche se tutto va bene) torna indietro, rilancia il dado e riprova: fissiamo un'altra ecografia per stare più tranquilli e questa non è più passata dal Sistema Sanitario Nazionale. Quasi quasi presento la fattura (tanto sono SOLO 125 euro!) alla simpatia fatta ostetrica!

mercoledì 21 settembre 2011

L'Ecografia del 3° trimestre

...o della 32° settimana che dir si voglia.
Qualche dato tecnico, innanzitutto. Deve essere svolta fra la 31° e la 33° e dà un'idea precisa delle dimensioni e del peso del feto, del suo peso presunto alla nascita, verifica che la placenta non sia previa. Insomma un esame davvero utile... ma prenotatela veramente con molto anticipo, specialmente se ci tenete a svolgerla nello stesso ospedale in cui partorirete. Infatti, questa ecografia CI SPETTA, completamente gratuita e passata dal sistema sanitario nazionale. "Peccato" che i posti a disposizione siano limitati.
Ad esempio.. un paio di mesi fa cerco di prenotarmela presso l'ospedale San Raffaele... mi danno la disponibilità nel periodo giusto (ieri per la precisione) ma, OVVIAMENTE, solo a pagamento. Prenoto lo stesso, tanto a disdire si fa sempre a tempo. Ma poi chiamo il servizio di prenotazione sanitario regionale (se servisse a qualcuno, il n° verde per la Regione Lombardia è l'800638638 e funziona piuttosto bene) e mi fissano l'appuntamento per stamattina.
L'appuntamento con l'ecografia è qualcosa di delicato, che serve a stabilire e a vedere coi propri occhi lo stato di salute e di sviluppo della propria creatura... se non avete la sventura di trovare un'ostetrica fredda, arrogante, permalosa come quella che è capitata a me (20 minuti di visita completamente in silenzio, il mio compagno lasciato fuori e che, giustamente, ad un certo punto, ha bussato per poter assistere, una discussione polemica sul fatto che lei fosse "più grande" e che non vuole essere disturbata mentre visita. Ma non è un disturbo! E' il padre!). Con l'aggravante di essere straniera. No, no, non è questione di razzismo: è questione di LINGUA! Perchè sentirmi dire "non c'è niente di grave" al posto di (o prima di) "va tutto bene" mi mette in uno stato d'ansia tremendo. Perchè per me significa "non c'è niente di grave... ma qualcosa c'è!". Che dire.. per fortuna è stato solo un problema di comunicazione.
In ogni caso: dimensioni nella norma, peso nella norma (1 kg. 750 gr - peso presunto alla nascita 3 kg e 300 gr), placenta nella norma... e un guizzo di autentico orgoglio nel vedere che, mentre dorme, tiene la bocca esattamente come me!


martedì 20 settembre 2011

Nelly Furtado: All Good Things

Una canzone che è come una ninna nanna...

La 32° settimana.

Ciao a tutti. Oggi mi sento piuttosto irrequieta: sto dormendo molto meno del solito e ho bisogno di stiracchiarmi più spesso. Lo spazio qui dove galleggio è diventato stretto e io sento sempre più spesso la mia mamma che mi afferra, quasi, per farmi spostare quando, forse, è scomoda perchè scalcio e le faccio male.
Non posso però certo stare immobile! Inizio a essere curiosa di conoscere la mia famiglia: mia mamma che mi parla con una voce molto dolce, ride spesso quando mi muovo e ogni tanto la sento che non capisco se è un gatto o una persona. Il mio papà che invece mi parla vicino vicino e ha una voce profonda che sembra una ninna nanna e mi accarezza sempre la schiena e i piedini.
E poi ci sono tante voci che sento ogni giorno... e la musica che qualche volta è anche troppo alta!
Da pochi giorni, quando ingoio l'acqua che mi circonda, ho cominciato a sentire i sapori, così so sempre cosa mangia la mamma e cosa, quindi, mangio anch'io. Proprio adesso è arrivato un succo asprigno ma anche un po' dolce: mi piace!
Comincia a venirmi un po' di sonno, la mia mamma sta respirando molto profondamente con le mani appoggiate sopra e sotto la pancia che accompagnano il respiro. Assomiglia al rumore del mare che sentivo qualche settimana fa ed è molto rilassante. Penso che mi farò cullare per addormentarmi.
A presto!

Ricette Sane e Gustose in gravidanza: RISOTTO ALLE FRAGOLE

A oltre sette mesi dall'inizio della mia gravidanza sto diventando una specialista delle ricette buone e sane, dribblando i numerosissimi sconsigli e non volendo rassegnarmi a diventare una sorta di "coniglio" panzuto. E il risotto è sempre un'ottima alternativa, per le infinite proprietà e l'ottima qualità del riso nostrano, per la leggerezza dell'idea, per la raffinatezza in caso di ospiti e per il sapore leggermente e inaspettatamente acidulo.



INGREDIENTI (per 2 persone): 14 fragole medie - 1 bicchiere di vino bianco secco - 2 cipollotti - 180 gr di riso - brodo - olio extravergine d'oliva - 1 noce di burro - Grana Padano grattugiato a piacere - erba cipollina - sale q.b.

PREPARAZIONE: lava e taglia a pezzetti 12 fragole, tenendo da parte due delle più belle per la guarnizione. Immergere le fragole in una ciotola col vino e farle macerare per almeno un quarto d'ora.
Tagliare a rondelle la parte bianca dei due cipollotti e metterli ad appassire con un cucchiaio d'olio in un tegame. Non appena imbiondiscono (non devono bruciacchiare) aggiungere il riso e farlo tostare. Togliere le fragole dal vino e tenerle da parte.
Aggiungere il vino al riso e farlo evaporare; aggiustare di sale.
Cuoci il riso mescolando ed ammorbidendo poco a poco con il brodo.
A metà cottura inserire le fragole, che dovrebbero disfarsi e formare una crema rosata. Infine, mantecare col burro e il grana.
Servire cospargendo la superficie del piatto con l'erba cipollina e decorando con la fragola tenuta da parte.

VARIANTE: a piatto finito, si può cospargere con un po' di aceto balsamico, che intensifica il colore ed accentua le note acidule del piatto.