Visualizzazioni totali

martedì 29 novembre 2011

Il momento tanto atteso...

16 NOVEMBRE:
alle 9.32, dopo una 24 h abbastanza dura, è finalmente nata Violante. Peso 3 kg 45 gr, lunga 49,5 cm, sana e bella! Un cucciolo per cui tutti abbiamo perso la testa.
Mezzanotte. L'ora delle streghe, dei fantasmi e delle contrazioni. Proprio così: se avessi dovuto scommettere, avrei puntato sul fatto che i dsolori sarebbero cominciati di notte.
E infatti, la notte tra il 14 e il 15, verso le 23, sento la prima, inconfondibile, contrazione. Erano giorni che sentivo "cose" e Giuseppe diceva "vedrai che quando cominceranno non avrai dubbi se saranno cominciate o no". Aveva ragione.
Passiamo l'intera notte a dormire ad intervalli di 10/12 minuti, quelli che passano fra un dolore e l'altro; il giorno passa più o meno nella stessa maniera. Niente di drammatico, per carità, ma ha contribuito non poco a svuotarmi di energie.
Alle 23,30 del 15 cominciano le contrazioni più serie e alle due di notte, ormai, sono ravvicinate di cinque minuti in 5 minuti. Senza seguire le indicazioni programmate da mesi, ci vestiamo direttamente; niente bagno caldo rilassante di 3/4 d'ora, niente attesa di un paio d'ore prima di partire da casa. Si va e basta, a bordo di un taxi con un conducente visibilmente terrorizzato che gli partorissi e bordo!
Al pronto soccorso veniamo accolti da personale molto gentile che ci accompagna al settimo piano.
In sala monitoraggio, la prima sorpresa che mi fa dimenticare per qualche istante il dolore: alle 4 si rompono le acque ed è veramente una cascata. Lo faccio dire da Giuse alle ostetriche e, ovviamente, questo porta subito buone notizie: le contrazioni progrediranno molto in fretta!

No, è che uno dice "ok, riprendo più tardi" e finisce che il "più tardi" è 13 giorni dopo!
Questa creatura chiama attenzioni in ogni momento della giornata, prosciugando ogni riserva di energia.
Ma riprendiamo, senzaa volerne fare un racconto didascalico, la mia fortuna è stata che alle 8 del mattino, in concomitanza con quando ho sentito la voglia di spingere, c'è stato il cambio turno ed è entrata in sala una ostetrica molto esperta e, a suo modo, molto dura.
Ricordo di aver pensato di aver esaurito ogni singola energia e lei mi diceva che stavo spingendo di gola e non di... ehm insomma spingevo troppo in alto. Io volevo urlarle che ero troppo stanca, che soffrivo troppo e, insomma, lei che poteva saperne di quello che stavo passando? Quella che facevo invece era ringhiare, letteralmente, e spingere, oltre ogni mia previsione.
Quanto l'ho odiata. Mai provato per nessuno quella sensazione di odio bruciante; solo dopo, ovviamente, ho saputo che Violante era girata male, che aveva il cordone attorno al collo e il braccio girato male.
Quella santa donna ha fatto tutto quello che poteva perchè Violante venisse al mondo senza problemi, nonostante quella piagnucolosa di sua madre.
Ed eccola uscire finalmente, reclamare a pieni polmoni il suo posto nel mondo. E farci immediatamente suoi!

domenica 27 novembre 2011

E finalmente... eccomi!

Ciao a tutti!
Finalmente mi presento: mi chiamo Violante e sono arrivata 11 giorni fa, il 16 novembre alle nove e 32 di mattina: pesavo poco più di 3 chili ed ero lunga un po' meno di 50 cm.

Mi sarebbe piaciuto presentarmi prima ma qui a casa c'è sempre tanto da fare: la pappa quando mi sveglio, poi la mamma e il papà mi cambiano, poi mi faccio fare un po' di coccole, poi arriva sempre qualcuno che mi vuole salutare e insomma non riesco mai a trovare del tempo per me!
L'altro ieri sono andata a salutare l'ostetrica che ha fatto il corso preparto alla mia mamma: dice che cresco bene, che non ho avuto il calo fisiologico quasi per niente perchè alla mamma è arrivato tanto latte e a me piace tanto! Mi ha pesato, ha guardato se mangiavo bene, ha visitato la mamma e ci ha invitato a un corso a gennaio che si chiama "coccoliamoci insieme". A me piacciono tanto le coccole, quindi quasi quasi chiedo se possiamo farlo!
Tutti i giorni mi accorgo di qualcosa di nuovo: ho scoperto le mie manine e giusto ieri che con quelle posso afferrare i capelli di mamma: sono morbidi! Ho scoperto che per addormentarmi mi piace tanto se papà mi tiene a pancia in giù, oppure se mi canta una canzone che fa "e con le mani amore, per le mani ti prenderò... e senza dire parole...." e non me la ricordo, però mi piace tanto!
Mamma e papà dicono che sono una bimba buona e sveglia, anche se stanotte non avevo proprio voglia di dormire e allora ho fatto dormire poco anche mamma. Ma non è colpa mia! E' che stanotte preferivo fare tanta pappa e non mi veniva proprio sonno.
Anzi credo che dovrò recuperare un po', quasi quasi vado a farmi un pisolino.
Ciao a tutti, Violante.

venerdì 11 novembre 2011

A COSA SERVONO (PER DAVVERO!) 40 SETTIMANE

Alla 14° settimana gli organi facciali sono correttamente posizionati
Alla 16° settimana i genitali esterni sono visibili
Alla 20° settimana i padiglioni auricolari sono formati e il feto sente i rumori del mondo esterno
Alla 21° settimana anche labbra e lingua sono complete
Alla 28° settimana sono visibili persino le unghie delle mani
Alla 32° settimana le narici sono ben formate
Alla 34° settimana cervello e sistema nervoso sono completamente sviluppati
Alla 36° settimana il 97% dei neonati non ha difficoltà a respirare in ambiente esterno, in caso di nascita.
Ma fino alla 40° di uscire non se ne parla. Perchè?
Eppure in queste settimane non fa null'altro che prendere peso, che farlo prendere a me, che muoversi sempre meno perchè (giustamente) non ha spazio.
In queste settimane quello che accade è un intensificarsi di messaggi e telefonate "alloooooraaaa?? quando nasceeeee??".. e che ne sooooooo??? mò glielo chiedooooo
In queste settimane quello che accade è un aumento allucinante del mal di schiena, l'impossibilità ad allacciarsi le scarpe da sola, l'allarme ogni volta che c'è un dolorino strano, lo sviluppo di un'andatura a papera sempre più marcata, l'insonnia.
E lei niente. Pacifica, coi suoi calcetti, sta lì.
Che oggi mezzo mondo sia in panico perchè è l'11/11/11, che guarda caso coincide con la sua scadenza, non le importa proprio nulla. Non esce, non ne ha intenzione, non ha nemmeno cominciato a manifestare una contrazione seria.
E non è mica solo lei: più di metà del mio corso preparto, se non erro, ha partorito in ritardo, M. e S. anche, C. pure. Colpa della luna? se è così, roba di un paio di giorni e dovrei "dare" visto che comincia la fase calante.
I miei sospetti però sono altri: le 4 settimane e passa, spesso, che corrono da quando sarebbe possibile nascere senza complicazioni a quando si nasce davvero servono ad esasperare le madri!
Proprio così!
Se un mese fa avessi concretamente pensato: "domani partorisco", mi sarebbe preso il panico.
Se lo penso oggi un po' di panico arriva, ma anche un certo sollievo.
Probabilmente se arriverò a pensarlo fra una settimana la mia reazione sarà solo di "dai perdiana dai!!!".
La natura non fa nulla a caso. 4 settimane (o almeno 3) apparentemente inutili, faticose, più del resto della gravidanza messo assieme con lo scopo che oggi scopro nel concreto: rendere più pronte, al limite della sopportazione, non la pupetta ma la madre!!!

mercoledì 9 novembre 2011

Perché un conto è il bagno, un conto il cesso!

Ogni donna a termine di una gravidanza avrà passato almeno sei dei nove mesi d'attesa alla spasmodica ricerca sempre al limite dell'urgenza di un locale ben specifico: il bagno.
E ogni donna a termine di gravidanza avrà pensato a quanto sarebbe bello se i bagni fossero bagni e i cessi, nell'Italia del 2011, non ci fossero proprio più, almeno nei locali pubblici! Invece, spesso e volentieri, proprio i ristoranti che ti illudono di aver dedicato al locale più intimo la giusta attenzione, spesso deludono. Facendo affidamento alla mia (scarsa) memoria del momento, cercherò di ripercorrere i bagni frequentati in questi nove mesi. Ma prima, una precisazione: se avete qualche crisi di autostima durante la gestazione, potrete recuperare girando due-tre bagni: troverete con facilità quello in cui c'è stata un'insormontabile difficoltà sfociata nella rinuncia ad un gesto di forte impegno psico-fisico: tirare lo sciacquone! Ogni volta che uscivo da uno di questi locali sentivo rinnovata la fiducia in me: ero riuscita laddove altri avevano miseramente fallito. Trovare il giusto pulsante, fotocellula, catena che attivasse il sistema di scarico.
Un consiglio: andate sempre in bagno con salviettine igieniche e fazzolettini, che con la pancia si fa molta più fatica a trovare gli equilibri e le posizioni da acrobata che si è abituate ad assumere da tutta la vita, e, se potete, evitate i bagni unisex. Non è colpa loro: è che sono uomini!


Il Motta: nessun voto. Inqualificabile. Perchè parlo del Motta storico, quello della Stazione Centrale. Qualche mese fa io e G. ci predisponiamo ad un weekend in quel di Cuneo in occasione di un matrimonio. Per risparmiare tempo, decidiamo di pranzare direttamente in Stazione. Alla fine del pasto, dopo essermi fermata con lo sguardo a parecchie porte con il cartellino "privato", rivolgo la classica domanda: "mi scusi, un bagno?". Mi sento rispondere prima che non c'è. Poi che è fuori. Al piano di sopra. Rinuncio. Dopo pochi minuti rientra nel ristorante una signora con molta meno pazienza di quella che ho avuto io. Urla che quello che le è stato paventato come bagno del Motta è il bagno pubblico della stazione, ed ha cominciato ad esigere, sempre urlando, che le venisse aperto il bagno del Motta, pena una denuncia. Che dire, completamente daccordo con i contenuti espressi con verve dalla signora. Magari da contestare i modi, ma non è possibile che dopo aver consumato un pasto in un ristorante storico della città, non si possa usufruire di una toilette!

TRENI A LUNGA PERCORRENZA: affumicati e scandalosi! e non credo di dover aggiungere altro.

Palazzo Reale: che nel bel mezzo di una mostra si possa fare una pausa-pipì è già di per sè cosa positiva. E devo dire che, inoltre, i bagni mi sono sembrati puliti, ancorchè (ma anche giustamente) spogli ed essenziali.

Ristorante Mamma Oliva: ristorante che straconsiglio per la qualità delle materie prime, meno per la velocità del servizio, dotata di un bagno piacevole nell'ingresso, pulito, ai minimi termini.

Negozio IKEA: innovativo. Mi ha veramente stupito perchè all'interno delle cabine wc dispone di una specie di seggiolino dove incastrare il nano in questione mentre mammina si libera: veramente ottimo per chi ci si reca per cambiare il pupo e poi necessità di attenzione per sè.

Ristorante Bellucio's: ottimo. Come ristorante lo conosco da anni, ma soltanto la scorsa settimana, alla fine di un pranzo, sperimento anche questa toilette: pulita, profumata, accogliente e dotata di coprisedile igienico a pulsante e igienizzante per le mani.

Ristorante La Mongolfiera: ottimo. I bagni qui sono accoglienti e il wc dispone della guaina igienica a pulsante.

Bar Peck: che delusione! Dopo una cioccolata calda di assoluta qualità, un ambiente chic che quasi stona in questa Milano un po' depressa, donne magre in tailleur e uomini in impeccabile completo, il bagno non è nulla di che. Niente accorgimenti igienici particolari, niente marmi, insomma senza infamia nè lode, che per Peck è un problema!

Mi spiace non aver pensato prima a prender nota dei bagni visitati: si sarebbe potuta creare una vera e propria mappa di Milano con il gradimento delle toilette. Se avete esperienze aggiuntive, sarebbe bello poterle inserire in questo elenco: non sarà la classifica dei migliori e peggiori ristoranti della città, ma per noi gestanti avere un posto pulito per la nostra PLIN PLIN è quasi altrettanto importante.

giovedì 3 novembre 2011

QUEL RISO NERO COL TOCCO IN PIU'

Una delle cose positive della gravidanza, almeno per me, è l'aumento della creatività, specie in cucina. O forse soltanto l'obbligo a cercare nuove soluzioni per un'alimentazione che dev'essere sempre il più sana possibile. Un'altra cosa positiva è che si beccano coccole da tutte le direzioni, anche da una sorella minore che, di solito, si è abituati a coccolare.
Ecco che allora si ricambia quest'aumento di attenzioni con un invito a cena. E siccome mia sorella apprezza la buona cucina e la cucina sana, ci divertiamo a fare un po' di spesa assieme, si mette a mia disposizione come "aiuto" e decido di cucinare il riso nero nel suo abbinamento migliore: zucchine e gamberetti. Ma con un paio di personalizzazioni che non posso fare a meno di aggiungere!

Ingredienti per 3 persone: una cipolla bianca - 280/300 gr di riso venere - 200 g. di gamberetti lessati - 2 zucchine - mezzo limone bio grande- 300 g di quartirolo lombardo - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe q.b. - dado

Preparazione: far soffriggere in una padella la cipolla bianca tagliata a dadini. In un'altra padella far cuocere con un po' d'olio le zucchine tagliate a rondelle mediamente sottili.
Nella padella con la cipolla, aggiungere il riso nero e farlo tostare. Aggiungere una prima dose abbondante di brodo di dado e mischiare. Dopo circa 10 minuti, aggiungere alle zucchine, che non si devono disfare, i gamberetti. Seguire il riso aggiungendo mano a mano il brodo. Se necessario, spegnere prima le zucchine e i gamberetti.
A cinque minuti dalla fine della cottura del riso (che per caratteristiche deve rimanere al dente) aggiungere il succo di mezzo limone, incorporarlo e dopo un minuto aggiungere le zucchine, i gamberi e il quartirolo, che nel frattempo sarà stato tagliato a cubetti.
Servire il riso molto caldo.

NB: quando ho parlato a mia sorella delle "personalizzazioni" (il quartirolo ma, soprattutto, il limone) l'ho vista piuttosto scettica... alla fine del suo piatto non ha disdegnato però una mezza mestolata d'aggiunta!!! G, che questa ricetta l'ha già provata, non vedeva l'ora di mettersi a tavola! Provare per credere...

-8...

Come in un gioco ad eliminazione, noi "ragazze" del corso preparto ci informiamo quando qualcuna di noi, finalmente, partorisce.
Se segue il "trand", anche mia figlia nascerà di notte, come praticamente tutti i bambini del corso.. oppure, per spirito di contraddizione e per mantenere il famoso detto "l'eccezione che conferma la regola", potrebbe decidere di nascere in pieno giorno. Il che, quindi, vorrebbe dire, cominciare ad avere contrazioni e travaglio molto probabilmente di notte. E chissà come mai, di notte sono molto inquieta, come in attesa che capiti qualcosa.
Un po' me lo sento, un po' forse mi sto fissando.
Un po' non vedo l'ora, un po' voglio che aspetti ancora... Di fatto, in questa gravidanza che ha rasentato la perfezione, è una settimana che mi sento come una mongolfiera con tanto di fughe di gas!! Ogni piccola cosa deglutita comporta una sequela di rutti che nemmeno al porto di Genova, con buona pace della poesia della maternità.
Mi muovo con la grazia e l'appetito di un Tirannosaurus Rex, cercando l'andatura meno invasiva per il mal di schiena. Mi sveglio sempre allegra e piena di energia, ma dura ben poco: sono una pila carichissima ad esaurimento veloce, e con le energie se ne va il buonumore, sostituito da un'estrema suscettibilità e una sensibilità esasperata.
Il mio armadio è un disastro: ho giusto due cose da indossare e ciò nonostante sono così ottimista da aver tirato fuori gonne e pantaloni che chissà se potrò permettermi di indossare almeno una volta alla fine di questo inverno. Per il momento, mi basta riappropriarmi del cavallo dei pantaloni e non dover deambulare come un rapper sciancato.
Quello che mi resta da fare è cercare di scherzarci su, rilassarmi con qualche bagno caldo, farmi viziare il più possibile da quel santo di G, immaginare la mia bimba nel suo lettino, e sognare quel tacco a stiletto o quegli stivaletti visti nella vetrina sotto casa, che non ne posso più delle scarpe da ginnastica!