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martedì 29 maggio 2012

Da nove giorni ormai la terra trema.. L'ho sentito per la prima volta al Lago d'Iseo, nella prima breve vacanza che io e G con Violante ci siamo concessi... Il giorno dopo alle sei di sera, mentre eravamo sotto la doccia io e la piccola... e tanti, tanti piccoli movimenti. Così tanti che spesso mi sono convinta che fossero nella mia testa e nelle mie gambe, anche se troppe volte ho avuto conferma che invece le sentivano anche in Emilia, stretti nelle loro tendopoli... E stamattina ancora. Forte, lunga, spaventosa. Usciamo di casa. Stiamo fuori per gran parte del giorno ma non basta. Alle 12 56 siamo per strada, fuori da un bar a mangiare e io sento che tutto si sposta... dico a G "Un'altra, ancora!"
Mi guarda con un misto di esasperazione e affetto per i troppi terremoti inesistenti che ho sentito solo con i nervi in questi giorni. Poi però, lo sente anche lui. E dura il tempo di rendersi conto che ancora dura...
Un'altra scossa forte, altri sfollati, altri danni. Altri morti
E l'esperto geologo dice che non è finita: lo sciame sismico porterà altri movimenti forti... stanotte, l'idea di stanotte mi terrorizza. Anche se so che non è qui, anche se Milano è discretamente sicura. Tutte queste scosse mi hanno messo una paura sottopelle che non riesco a metabolizzare. Ogni volta che la terra trema so che altrove crollano tetti, che delle persone rischiano la vita, perdono la casa, ill lavoro, e mi sento vigliacca per il fiato che si ferma in petto, per il panico che mi offusca la mente, per la nausea che mi fa ondeggiare tutto davanti agli occhi.
E' più forte di me. Mi prende la sindrome del coniglio: rimango ferma, immobile là dove mi trovo aspettando che passi. Non riesco a mantenere la lucidità nemmeno sapendo che non è qui il problema. Non posso nemmeno farmene una colpa così grande: il terremoto è qualcosa che non si può controllare, che ti dà pochissimo tempo per reagire, che mi inchioda dove sono e che mi auguro di non incontrare mai nella sua forma più violenta.

Raramente prego. Stasera forse, probabilmente, lo farò. Per coloro che hanno perso la vita, e non solo nel sisma emiliano, e per coloro che la vita di questi giorni la passano con la paura nel cuore e il coraggio negli occhi.

lunedì 28 maggio 2012

BOICOTTIAMO LE FARMACIE SNOB!

Voglio un vestito!
Arriva il caldo, comincio a perdere (a grammi!) il peso accumulato dalla gravidanza. Ho voglia di leggerezza, di abbronzare le gambe, di valorizzarmi un po', ed ecco che arriva il pensiero fisso: voglio un vestito!
Per la verità, ho le idee straordinariamente chiare: voglio un vestito marrone a pois piccoli e bianchi, morbido, appena sotto o sopra il ginocchio, quella lunghezza lì.
E così oggi parto alla ricerca del mio vestito con G., alla volta del centro e dei suoi negozi. A metà strada, Violante lancia un grido di preallarme che tradotto vuol dire "attenzione: sento i primi segnali della fame e della sete. Provvedete, grazie!".
Così comincio a far mente locale delle farmacie sul mio percorso (spesso hanno degli angoli che si possono utilizzare per il cambio pannolino o per l'attacco al seno); sono tante e quindi mi sento tranquilla. La prima apre alle 15.30 e sono solo le 15.00... passiamo oltre. La seconda è chiusa (ma al lunedì non sono chiusi solo i parrucchieri?). La terza pure. La tranquillità scende mano a mano che le farmacie sul percorso diminuiscono e che Violante, nel frattempo, diventa meno paziente.
Arriviamo alla farmacia di Piazzetta Liberty: aperta! E deserta! Fantastico! Entro, chiedo gentilmente "scusate, c'è un angolo dove mi posso mettere ad allattare?".
Mi guardano nè più nè meno che se si trovassero di fronte ad un'aliena: "No, qui non permettiamo l'allattamento, ma se proprio vuole c'è quella sedia!". Ringrazio, esco, e fra me e me e me e G. li mandiamo afff...
Violante è sempre più urlante e ne ha ben donde: è passata mezz'ora dal primo avvertimento!
Arriviamo alla farmacia di Via Larga. Stessa domanda e il sorriso impagliato della farmacista diventa una smorfia seguita da "noooo... qui non facciamo allattare!"
Ma stiamo scherzando?
Sono bambini, hanno delle esigenze! Sono problemi miei? Si? Ma non sono problemi miei quando in farmacia ci entro per comprare le numerose cose di cui un bambino ha bisogno vero?
Mia figlia ha potuto mangiare, ma solo perchè ormai ero molto vicina al negozio di un'amica (Rica&Damiana, Piazza Diaz. Ma si! Un po' di pubblicità!). In compenso quelle due farmacie hanno perso una cliente PER SEMPRE! Non entrerò mai più, nemmeno per comprare una pastiglia per il mal di testa! E secondo me dovremmo farlo tutte: segnalare questi snob che trattano i bambini come mostri salvo però farci soldi!

PS: ma perchè cercavo una farmacia direte voi? Non potevi allattare su una panchina? Non sei tu la snob che non allatta all'aperto? Violante è stata allattata in parchi, ristoranti, bar. Ma francamente, se c'è un parchetto con soltanto uomini nordafricani a parlare e senzatetto sdraiati sulle panchine, passo oltre. E se poi di pachine non ce n'è più... quello è uno dei problemi di Milano. Ricordo qualcuno che le ha tolte perchè così "non ci si sdraiavano i barboni".. Si, ma nemmeno ci si può più sedere nessuno!

mercoledì 23 maggio 2012

BUONE FORCHETTE CRESCONO...

Non che avessi molti dubbi...
Ero abbastanza convinta che Violante avrebbe fatto velocemente amicizia col cucchiaino, ma devo dire che se la sta cavando proprio alla grande! La pappa la soddisfa così tanto che, soprattutto all'inizio, faccio fatica ad infilare un cucchiaino dopo l'altro perchè nel frattempo protesta per il boccone che intanto ha finito! Poi, mano a mano che il senso di sazietà sale, si riesce anche a farsi fare un sorriso e a farle dire "Ahmmm".
Nel frattempo, continuo ad informarmi sulle varie teorie sullo svezzamento: consultorio e pediatra continuano a seguire la strada maestra dell'inserimento degli alimenti uno per volta, tutti mischiati in un pappone in cui la verdura è passata e la carne omogeneizzata. Ci sono però altre teorie interessanti che portano verso una alimentazione "adulta" molto più velocemente. In breve: meno proteine, più fibre e riconoscimento degli orgaggi, dei semi, delle verdure e della frutta molto più precoce. Queste teorie dicono che i bambini non mangiano le verdure perchè, quando si passa ad alimenti solidi, non sanno riconoscerle, nè come consistenza, nè come aspetto, tantomeno come sapore.
Questo perchè sin dall'inizio sono proposte tutte assieme come "passato" e non si sa più quale sia la carota o la zucchina.
Le stesse teorie, poi, sparano a zero sugli alimenti precotti industriali con cui svezziamo fino oltre l'anno d'età. La domanda è semplice: una volta quasti alimenti non c'erano. I bambini forse non venivano svezzati?
Io sto seguendo i dictat della pediatra e del consultorio, ma credo che abbastanza presto comincerò a proporle quello che mangiamo noi. Certo, con niente sale, con pezzetti adeguati alla sua masticazione (ma sti dentini arrivano o no?), con alimenti sani e controllati e, soprattutto, appena sarà possibile, a tavola con noi! Trovo triste che spesso i bimbi debbano mangiare da soli e solo dopo lo facciano i genitori... cosa potrebbe rendere più allegra la nostra tavola?
Ricordo poi che mia sorella a 10 mesi assaggiò una punta di cucchiaino di gorgonzola: la sua faccia prima sorpresa, poi quasi schifata e infine decisamente goduriosa io la ricordo ancora adesso! E a un anno mangiava la lasagna (con pomodorino fresco, con meno formaggio etc etc... ma lasagna!). Senza contare i racconti su di me, che da piccolissima mangiavo i pesciolini e tutto quello che capitava sulla tavola (ed erano tutti prodotti freschi)... dicasi lo stesso per G. e tutti siamo cresciuti sani, forti, mangiando pressocchè tutto, con nessuna o pochissime intolleranze...
Non saremo diventati un po' troppo paranoici sull'alimentazione dei nostri piccoli? Cosa c'è di male in uno spaghettino (tagliato!) con del pomodoro fresco? O in una zucchina in padella riconoscibile come zucchina? Sbaglierò... ma mi sembra che di male non ci sia proprio niente.

domenica 13 maggio 2012

LA FESTA DELLA MAMMA...

Quand'è che ti dimentichi della festa della mamma? Quando sei mamma per la prima volta! Sembra un paradosso ma è così. Oggi è, o per meglio dire, era, la festa della mamma.
E per la prima volta nella vita ho dovuto essere sollecitata da mia madre per ricordarmene. Niente piante, niente tradizionale azalea (che nelle mani di mia madre va incontro a quasi sicura morte nel primo mese di trasferimento a casa sua - e quindi forse è stato meglio così) e nemmeno "auguri mamma!"
Niente!
Amnesia totale!
E si che l'ho vista di fronte a una chiesa per una funzione di famiglia e ci sono arrivata in auto, nella quale la radio non ha fatto altro che ricordare che giorno era.
Disdetta... e mi spiace molto perchè la festa della mamma è molto importante per me. C'è da dire che quando una mamma diventa nonna sembra essere molto più impermeabile a queste amnesie: un abbraccio "mi dispiace", reciproci auguri, un sorriso della mia piccola ed ecco che il festeggiamento è compiuto: tre generazioni di femmine in una ventosa giornata umida.
Mia mamma legge questo blog e lo farà domani dall'ufficio e quindi, mamma, questo è per te:

Ho colto un mazzolino
coi fiori del giardino
li ho colti stamattina
insieme al mio papà.
Sono i fiori per la tua festa
Cara mamma eccoli qua:
una rosa perchè ti voglio bene
una viola perchè sarò ubbidiente
un papavero non so perchè
e un non-ti-scordar-di-me
Qualche ciclamino, perchè dimentichi che sono birichino
un girasole e una margherita, perchè tu sei vita della vita!

TANTI AUGURI A TUTTE LE MAMME!

giovedì 10 maggio 2012

L'arma in più

Un sorriso accattivante è un'arma fantastica per ottenere (quasi) tutto. In questo caso,. Violante è decisamente avvantaggiata... Sorride a chiunque con la sua bocca sdentata e le ridono anche gli occhi. Così uomini, donne, giovani e vecchi, anche se non vogliono, sono quasi obbligati a sorridere a loro volta...
E' fantastico: per quanto una persona possa vivere una giornata o un momento bui, basta il sorriso allegro di un bambino per far momentaneamente dimenticare tutto!
Assisto a delle scene esilaranti quando esco con G.: capita che si vada al ristorante o ci si fermi a un tavolino di un bar per un semplice caffè. I pirati sulla spalla hanno il pappagallo, lui nostra figlia. E così quello che vedo sono i versi e le smorfie di chiunque passi dietro per accativarsi Violante.
Non ho più idea di quante volte mi sono dovuta trattenere dal ridere per non urtare i sentimenti di chi si prodigava nelle smorfie più assurde (contornate da adeguate vocine) e delle urla di giubilo quando lei ricambiava tanta profusione di attenzioni con un sorrisone.
Ragazzi, i bambini sono proprio una benedizione: spezzano le corazze di chiunque facendo quello che dovremmo fare tutti quanti di più. Solo, semplicemente, sorridere!

martedì 8 maggio 2012

AAAAAAAHMMMM PAPPA BUONA!

Ed eccoci ad un nuovo passo importante: la prima pappa!
A dirla tutta, Violante compirà sei mesi (l'età straconsigliata per cominciare) solo mercoledì prossimo, ma la sua curiosità verso il cucchiaino, verso tutto quello che succede a tavola e la sua pediatra dicono che è pronta. E così ieri faccio bollire il brodo di verdure: carota, patata e zucchina con un litro d'acqua per un'oretta.
Aspetto che si raffreddi e faccio quattro porzioni da 150/160 ml, due in frigo e due in freezer (così comincio a creare una piccola scorta per quando non avrò il tempo) e attendo impaziente che passi la notte.
Ma prima di passare a raccontare come Violante ha affrontato la crema di riso, mi sembra giusto sottolineare un aspetto divertente di tutta la faccenda: lo shopping!
Ma lo sapete quanto sono carini i set con i piattini e i cucchiaini e i bicchierini e i contenitori per la pappa e i thermos fatti apposta?? La cucina è improvvisamente invasa da lillipuziane stoviglie e accessori di tutti i colori che rendono i nostri piatti "normali" decisamente più allegri e vivaci.
Ma torniamo a noi: arrivano le undici e mezza e l'aquila comincia a strillare tutta la sua fame. Scaldo il brodo, aggiungo la crema di riso e un cucchiaino di olio; mischio e mi posiziono di fronte a lei (a proposito, svezzare in tarda primavera/inizio estate è una figata: la piccola può rimanere solo in body e se sparge ovunque la pappa io sono anche più tranquilla).
La prima cucchiaiata è una smorfia tra il disgusto e la sorpresa, che lentamente si trasforma in apprezzamento. Comincia, ad ogni cucchiaiata, a venirsi a cercare la pappa, sporgendo la testa. Vuole provare anche G. e allora ne aprofitto per guardarla e fotografarla e farle dei filmini (e son maniaca! che ci si vuol fare!) e, soprattutto, ridere di gusto!
Si perchè Violante se la gode proprio: si vede che le piace e si diverte. Quando la fame comincia a calare, partono le pernacchie spara-pappa ovunque: riesce, con una carambola misteriosa, a farsela atterrare persino in testa. Ed è anche tutta soddisfatta!
A coronare il tutto, un ruttino che meno INO non si può, e una faccetta soddisfatta che le rimane per tutto il giorno, conscia di aver fatto qualcosa da grande. E domani, altro giro, altra giostra!