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lunedì 24 ottobre 2011

SARA'.. PERO'...

Ormai manca veramente poco... la scadenza dell'11 o del 13 che sia si avvicina a grandi passi. E con la scadenza sale l'agitazione, l'insonnia che si impadronisce di me dopo l'immancabile risveglio-pipì: in un impeto di totale sincerità, ad un'amica che qualche sera fa mi chiede "sei pronta?" arriva la risposta secca questa volta: No.
E non sono più pronta oggi anche se a differenza di tre giorni fa ho preparato la borsa per l'ospedale, anche se mi sto dedicando di più alla casa sapendo che poi ne avrò ben poca voglia e ancor meno tempo. La verità più cruda è che mi sento un po' impaurita. Anzi, diciamocela tutta: mi sento preda facile di panico!

Nonostante continui la mia attività paranoica di informazione che mi ha portato a scoprire che la donna in travaglio produca quantità altissime di endorfine, gli ormoni del benessere, e nella fase espulsiva anche l'ormone dell'amore, l'ossitocina, l'agitazione per "quel giorno" cresce in maniera esponenziale via via che "quel giorno" si avvicina.

S., un'amica, mesi fa, non appena le avevo comunicato la "lieta novella" aveva commentato dicendomi: "vedrai che strano, cercherai conforto e isolamento, consiglio e ribellione, vicinanza e spazi", ed è esattamente così. Sono insofferente ai consigli continui e gratuiti che a volte succede di dover ascoltare per strada, mi inquietano i commenti di sedicenti esperte, magari esperte solo perchè hanno avuto un figlio chessò 25/30 annu fa!

L'apice è stato raggiunto all'inizio della scorsa settimana, quando la proprietaria di una paninoteca nella quale io e G abbiamo pranzato più di qualche volta, ha annunciato allegramente di averci incontrato la domenica mattina precedente (e in effetti raccontandoci dove, ci aveva davvero visto) e che io non avevo più la pancia! per qualche secondo, poichè ne era davvero convinta e delusa dell'avermi visto ancora così ingombrante ho meditato che, in fondo, avesse ragione lei!

Ogni singola persona del pianeta pare si senta autorizzata a riempirmi di banalità:
-manca poco ormai!!
-eeehhhh
-e si si con quella pancia! E com'è che la chiama?
-probabilmente Violante
-Violante? Viola quindi
-No, Violante!
-ma la battezzerranno?
- (posto che MAGARI la decisione di battezzarla o meno spetta ESCLUSIVAMENTE e me e a G) guardi che Violante, ancorchè non diffusissimo, è un nome italiano!
-si beh.. non sarebbe meglio Viola? Sa, Violante verrà storpiato, i bambini sono cattivi (si, certo, LORO!)...

Come fa una futura madre alla prima esperienza, che si sente in difetto qualsiasi cosa faccia visto che il resto del mondo sembra più preparato di lei, ad arrivare al parto con la mistica e la serenità richiesta? Se bevi una tisana, avveleni tua figlia (ma sei sicura-sicura che è una bambina? 'sta pancia a punta...), bevi il latte? ma sei matta? aumenti il colesterolo... hai la pressione bassa? vai di zuccheri (eccerto... e il diabete gestazionale?).. sei ingrassata troppo... sai che non sei ingrassata affatto? starà bene la bimba?

Ma la domanda che ha scatenato in me istinti di violenza (si si assonante con Violante, va bene) mai provati in vita è:
-ma stai ancora lavorando? non è il caso di stare un po' a casa?
-ma secondo te, piccola dipendente in prematernità già dal test che si colora di blu a scopo preventivo, mi diverto a continuare ad andare in agenzia a 4 settimane dalla data presunta? secondo te al mattino non vorrei recuperare un po' del sonno perso di notte? secondo te, non vorrei prendermi quell'oretta per farmi la borsa per l'ospedale? Se non sto ancora a casa, forse, è perchè ancora non lo posso fare noooo? e magari ci sto male noooo? e magari, usare un po' di tatto e farti una barcata di fatti tuoi non sarebbe poi una cattiva idea.. nooo?

Ho passato più di qualche minuto in apprensione e confusione perchè la mia pancia, a seconda di chi la guardava, non era mai giusta: era "molto grande", "piuttosto piccola", "già molto bassa", "troppo alta, la bambina sarà girata giusta?"... quando, ovviamente, non viene definita con certezza biblica una "pancia da maschio"...

-veramente è una bambina
-e ma sai.. l'ecografia
-sappiamo che è una femmina dall'analisi cromosomica dell'amniocentesi
-ah ma io conosco un'amica di un'amica a cui l'amniocentesi aveva sballato tutti i risultati. Che poi, perc hè l'hai fatta? non sai che è rischiosissima?

Finalmente ho potuto chiederlo la settimana scorsa alla mia ginecologa la quale, giustamente dal suo punto di vista, ha reagito roteando gli occhi verso l'alto come di chi, ciclicamente, si trova a dover rispondere a queste stesse, puerili, domande. La pancia è giusta, in dimensioni e in posizione, la bimba è incanalata giusta e, dulcis in fundo,  l'ostetrica del corso preparto mi ha smanacciato la pancia (su richiesta!! niente tocchi aggressivi seguiti da "posso?") ed ha annunciato che la bimba alla nascita sarà probabilmente fra i 3 kg e 100 e i 3 kg e 300.
Care esperte: va bene così?
Per una volta, accettatelo voi un consiglio: ogni madre e ogni padre sono i migliori genitori per i loro figli. Sorridete, rendetevi disponibili se credete (ma senza aspettarvi la riconoscenza biblica eterna), lasciateci fare i nostri errori, che non è poi detto che siano tali e, soprattutto, se mia figlia deciderà di rivolgervi mai un sorriso trattenetevi dal commentare il fatto che a tot mesi non ha ancora tutti i denti che assolutamente a quest'epoca dovrebbe avere!

lunedì 17 ottobre 2011

AL FEMMINILE: LA MOSTRA DI ARTEMISIA GENTILESCHI A MILANO - PALAZZO REALE

Pur col panzone sballonzolante e ingombrante, pur coi movimenti ridotti a causa della mole che comincia a diventare notevole, non rinunciamo ai nostri scampoli di cultura domenicale e ci prepariamo alla solita fila a Palazzo Reale per tuffarci un'oretta nella mostra di Artemisia Gentileschi. E' con un po' di disappunto che invece ci troviamo di fronte alla scalinata completamente libera.. niente da dire, meglio per noi; ma una volta tanto che c'è una bella mostra che non sia "Gli Impressionisti" (che anche basta!)...

Appena entrati nello spazio della mostra ci si para davanti un talamo vuoto e disfatto, con luci rosse e cupe, lettere d'amore appese al soffitto e una voce femminile che legge e recita, ma che cosa non si riesce ad afferrare a causa degli scricchiolii delle scarpe, delle stesse voci registrate che si sovrappongono ai normali mormorii delle persone. La storia personale di Artemisia Gentileschi non è stata facile e questa atmosfera cupa ci mette (anzi, mi mette) immediatamente in uno stato di apprensione.

Susanna e i Vecchioni
L'apprensione lascia il posto allo stupore: sala dopo sala, le forme dei corpi potenti, l'uso violento del colore, il ruolo visibilmente di secondo piano, di tiranno, di vecchio, di lascivo degli uomini è evidente. Ne escono decisamente malridotti, il più delle volte decapitati "a fil di coltello" (innumerevoli le varianti di "Giuditta che decapita Oloferne).

Di Artemisia Gentileschi, fino al secondo dopoguerra, si è parlato soprattutto per il processo per stupro intentato al collega del padre Agostino Tassi, invece che per il suo innegabile valore artistico. I suoi temi e la sua forza pittorica vennero fatti bandiera anche dei movimenti femministi degli anni Settanta.

In questo allestimento, la violenza, la profondità delle forme, l'erotismo delle donne emerge prepotentemente e nemmeno lo scricchiolìo continuo dei piedi sul parquet delle prime due sale mi distrae dall'atmosfera magica che mi ha circondato da quando ho scostato le prime tende di velluto dopo aver staccato il biglietto d'ingresso.

Come previsto, usciamo dalla mostra arricchiti di un'altra esperienza culturale, ma anche e soprattutto, un altro pezzetto di vita cucito assieme. E qui ecco una sorpresa! Nel cortile interno di Palazzo Reale scorgiamo uno spazio nuovo, un bar molto intimo e carino: non possiamo proprio esimerci da una visita.
E dopo un centrifugato di cetriolo (ah le scoperte della gravidanza!) guardando con dissimulata invidia la brioche salata con prosciutto crudo di G. scopriamo che al piano superiore di questo bar c'è una raccolta di tutti i cataloghi delle mostre che sono passate da Palazzo Reale!
Quando Milano mi riserva delle sorprese mi scopro a volerle proprio bene!

Per informazioni: http://www.mostraartemisia.it/
Disponibili quote speciali per gruppi, su richiesta visite serali e per scolaresche.

martedì 4 ottobre 2011

LA BORSA PER L'OSPEDALE

Il termine della gravidanza si avvicina ed è tempo di pensare alla borsa da preparare e da tenere pronta nel caso comincino le contrazioni. Sono alla 34° settimana inoltrata, prima della 35° per scaramanzia personale ho deciso di non preparare nulla, ma essere pronte ed avere tutto a portata di mano è essenziale, nel caso V decida di anticipare la sua venuta al mondo.
In generale, ecco cosa consigliano le riviste, i libri e i siti specializzati.

PER IL TRAVAGLIO:
  • Camicia da notte o maglietta lunga e comoda
  • Articoli per l'igiene personale
  • Cambio di biancheria
  • Assorbenti
  • Elenco dei n° di telefono a cui comunicare la nascita
ARTICOLI FACOLTATIVI:
  • Macchina fotografica - videocamera
  • Spugna, burro cacao, olio per massaggi
  • Cambio abiti per il partner
  • Riviste, libri, musica
PER IL NEONATO:
  • Un pacco di pannolini
  • Crema a base di ossido di zinco
  • Batuffoli di cotone
  • Almeno due tutine
  • Almeno due magliettine intime
PER LA DEGENZA:
  • Una camicia da notte aperta sul davanti
  • Mutande usa e getta
  • Assorbenti "ultra"
  • Coppette assorbilatte
  • Articoli per l'igiene personale
  • Asciugamani
  • Pantofole
  • Vestaglia
  • Spuntini, bevande
  • Borsa per l'acqua calda/del ghiaccio
  • Guanciale
In aggiunta, o in sostituzione, ogni ospedale ha un suo proprio elenco consigliato. Io partorirò molto probabilmente all'Ospedale San Raffaele (sempre se ci sarà ancora!!!) e nel loro elenco figurano in aggiunta PER LA MAMMA: calze di cotone, emollienti per capezzoli, bicchiere, cucchiaino e tovagliolo, bevande energetiche per il travaglio. PER IL NEONATO: 4 tutine in ciniglia o cotone, 4 magliette o body, asciugamano, detergente delicato, una sacca col cognome del neonato. Ogni indumento deve riportare cognome e nome del neonato (quindi non fatevi balenare l'idea di decidere fra una rosa di nomi che vi piacciono quello definitivo direttamente in ospedale!).
In tutto ciò, da non dimenticarsi i documenti richiesti: carta d'identità, codice fiscale, tessera sanitaria e documentazione della gravidanza.

Il BAULE per l'ospedale, altro che borsa!!

SOMEONE LIKE YOU - ADELE